Le iniziative del Giorno del Ricordo 2022 a Trieste

Come consuetudine, il Comune di Trieste ha pianificato in vista del Giorno del Ricordo un fitto calendario di attività in concerto con le associazioni degli esuli istriani fiumani e dalmati, patriottiche, combattentistiche e d’arma. L’evento principale si svolgerà al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza la mattina del 10 Febbraio, ma causa le restrizioni sanitarie sarà chiuso al pubblico, che potrà seguire la diretta Tv su Tele4 e in streaming sulla pagina Facebook del Comune di Trieste.

Il Piccolo – 05/02/2022

Qui può essere scaricato il programma ufficiale:

Comune di Trieste – Giorno del Ricordo 2022

Iniziative dell’Associazione delle Comunità Istriane per il Giorno del Ricordo 2022

In occasione del Giorno del Ricordo, nel foyer del Politeama Rossetti sarà allestita la mostra Mostra “Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente – L’esilio dei giuliano dalmati alla fine del secondo conflitto mondiale”, a cura di Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata.

È possibile visitare gratuitamente la mostra nei seguenti orari:

martedì 8 febbraio dalle 18 alle 20

mercoledì 9 febbraio dalle 18 alle 20

giovedì 10 febbraio dalle 18 alle 21

Il Giorno del Ricordo, appuntamento alle 18:30 alla Sala Assicurazioni Generali per tre momenti di condivisione:

– il giornalista Fausto Biloslavo dialogherà con lo scrittore Stefano Zecchi che presenterà la trasposizione in fumetto del suo romanzo “Quando ci batteva forte il cuore

a seguire

– “Voci e canti della nostra terra, per non dimenticare” concerto del Gruppo Vocale Femminile “LeSandrine” diretto dal M° Alessandra Esposito, al pianoforte il M° Silvio Sirsen, con la partecipazione del tenore M° Paolo Venier

a seguire

Proiezione del video “Ricordare, portare al cuore”

“Ricordare, portare al cuore” a cura di Paolo Valerio, intreccia i linguaggi del Teatro e della Storia, si addentra in una difficilissima pagina della Storia del Novecento, che ha lasciato segni profondi in coloro che la vissero e in particolare in questo territorio, che conobbe – oltre alla crudeltà della seconda guerra mondiale – un lungo periodo alla fine del conflitto, irto di lacerazioni e paure.
Si intende così porre in luce assieme alle vicende di chi visse quel drammatico periodo, il suo eterno monito alla pace.

Gli attori del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos – hanno lavorato nei luoghi-simbolo degli eventi del secondo dopoguerra, che tracciano un dolente itinerario nella storia e nella geografia del territorio: la Foiba di Basovizza, il Centro Raccolta Profughi di Padriciano, fino al Magazzino 18 nel Porto Vecchio di Trieste, dove ancora sono conservati mobili, oggetti ed effetti personali degli esuli che partivano per mete lontane, proponendosi di recuperare in un secondo momento le proprie cose… Contesti che aiuteranno a percepire le durezze vissute da chi dopo il conflitto lasciò le proprie terre, destinate – con gli accordi di pace del 1947 – a diventare jugoslave ed affrontò un destino di povertà, incertezze e sofferenza.

Atmosfere, documenti storici e iconografici, testimonianze, interviste compongono il contributo video, che mantiene però un’intensa dimensione poetica, nelle immagini e nei testi, come ben evidenzia uno dei passi più toccanti di “Ricordare, portare al cuore”, elaborato drammaturgicamente sulla base del testo “Per non dimenticare” scritto da Marco Ongaro e Paolo Valerio nel 2005: «Ci voleva un popolo che se ne andasse, che rinunciasse al contagio della vendetta. Altrimenti saremmo ancora tutti lì a squartarci. Siamo italiani della pace. Chi ha vinto la guerra non sappiamo. La pace l’abbiamo vinta noi. Per non dimenticare, sì. Per ricordare che abbiamo spezzato la catena dell’orrore, a nostre spese. Anche per voi».

La conoscenza, il ricordo del passato, il saperlo “portare al cuore” sono la chiave per comprenderne e perpetuarne l’insegnamento, soprattutto verso le generazioni future: per far sì che ciò che è stato non sia più soltanto lacerazione, dolore, ma possa significare anche un “andare oltre”, verso un futuro di costruzione, di rispetto, di pace.

INGRESSO GRATUITO CON INVITO: è possibile ritirare l’invito presso la biglietteria del politeama Rossetti.

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