17.10.25 – Il mare Adriatico come elemento di unione e dialogo tra due sponde che condividono lingua, storia e memoria. È questo il filo conduttore di “Le due rive: Venezia, Istria, Fiume e Dalmazia”, il seminario di studio che si è tenuto ieri, 16 ottobre, a Gorizia.
L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, è promossa dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) e sostenuta da Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, Unione Italiana e Ministero dell’istruzione e del Merito. Si tratta di un aggiornamento professionale rivolto ai docenti veneti e agli insegnanti delle materie identitarie delle scuole medie e superiori della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia.
Lingua e storia comuni
La giornata si è svolta al Kinemax di piazza Vittoria, dove una novantina di insegnanti, quaranta dei quali provenienti dalle scuole italiane dell’Istria, ha seguito gli interventi della professoressa Maria Grazia Ziberna, presidente dell’ANVGD di Gorizia, che ha fatto gli onori di casa, e dello storico Guido Rumici, che ha presentato testimonianze dirette di esuli, tra cui quella del campione Nino Benvenuti. Maria Grazia Ziberna che nel suo intervento ha ripercorso la storia del confine orientale dall’epoca romana ad oggi, con carte geografiche, foto d’epoca e immagini recenti, soffermandosi sulle drammatiche vicende del Novecento ma anche sul ruolo di Gorizia come città di riconciliazione e di pace, come Capitale capitale europea della cultura 2025 insieme a Nova Gorica. Al termine del suo intervento ha mostrato agli insegnanti presenti le gioiose immagini dei sindaci di Gorizia e di Nova Gorica, Rodolfo Ziberna e Samo Turel mano nella mano, e poi del presidente Sergio Mattarella e della presidente della Repubblica della Slovenia Nataša Pirc Musar l’8 febbraio di quest’anno, proprio nel piazzale della Transalpina. L‘attrice Alessandra Scaramuzza ha inoltre letto alcuni testi particolarmente significativi riguardo la storia della frontiera adriatica.
«Se non possiamo cambiare il passato – ha concluso Maria Grazia Ziberna -possiamo contribuire a costruire un presente ed un futuro migliori. Qui a Gorizia dove c’erano filo spinato e muri di confine, oggi c’è la festa di due città e di due Paesi europei all’insegna di integrazione, accoglienza e convivenza».
Nel pomeriggio, i partecipanti hanno preso parte a una visita guidata ai luoghi simbolo della città, accompagnati dalla stessa Ziberna: dalla piazza della Transalpina, oggi frontiera aperta tra Italia e Slovenia, al Castello di Gorizia e al valico pedonale del Rafut, tappe emblematiche di una memoria condivisa che attraversa i confini.
«È una collaborazione che portiamo avanti ormai da qualche anno – ha spiegato Alessandro Cuk, presidente dell’ANVGD di Venezia – a Il titolo è chiaro: si tratta delle due sponde dell’Adriatico, un mare che unisce e non separa. L’obiettivo è far comprendere in Veneto la realtà istriana, che non è solo storia da studiare, ma esperienza da vivere».
Un ponte di conoscenza e memoria
All’incontro sono intervenuti anche il presidente nazionale dell’ANVGD Renzo Codarin, e Italia Giacca, membro dell’esecutivo nazionale dell’associazione.
«Dobbiamo provare a raccontare tutta la verità, non solo una parte – ha affermato Codarin –. Serve continuare a trasmettere alle nuove generazioni la cultura e l’amore per queste vicende del confine orientale. Questa deve essere una frontiera di pace, oggi più che mai necessaria».
Nel corso della cerimonia, Italia Giacca ha consegnato una coccarda tricolore con il simbolo dell’ANVGD e la tessera onoraria dell’associazione a Giorgia Menditto, referente per la Regione Veneto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, come segno di riconoscenza per il costante impegno nel favorire la collaborazione tra le due rive dell’Adriatico.
Un incontro che, ancora una volta, ha riaffermato come il mare non sia una linea di confine, ma un ponte che continua a unire storie, lingue e identità.


