Labari, bandiere e canti popolari istriani per il Treno del Ricordo a Firenze

In qualità di Consigliere Nazionale e di Presidente del Comitato provinciale di Firenze dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, a nome di tutti gli esuli e loro discendenti esprimo un sentito ringraziamento al Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, alla Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alle Ferrovie dello Stato e a tutte le organizzazioni che a vario titolo hanno collaborato nella realizzazione di questo treno.
Il Treno del Ricordo, per ricordare le vittime delle Foibe e dell’Esodo giuliano-dalmata e diffondere la conoscenza di una pagina di storia nazionale che, come ha anche affermato il Presidente della Repubblica, non può essere dimenticata.
Lungo le varie tappe italiane abbiamo assistito a momenti di forte commozione ed emozione da parte di chi questa storia l’ha subita in prima persona e per anni ha vissuto nel dolore, nel silenzio e nella malinconia.
Per loro un significativo riconoscimento a distanza di vent’anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo. Per noi, orgogliosi delle nostre radici istriane, fiumane e dalmate un nobilissimo progetto per rendere onore ai nostri Padri.
Come ha affermato il Prof. Davide Rossi, in occasione della celebrazione in Quirinale lo scorso 9 febbraio, «se non possiamo cambiare il passato, possiamo contribuire a costruire un presente e un futuro migliori. Il buon senso e l’insegnamento della storia chiedono di non disperderla ma al contrario di potenziarla» attraverso progetti capaci di superare le divisioni del passato e riunire i fili della nostra storia, nell’interesse delle nazioni europee e del futuro dei nostri giovani.
Daniela Velli 
C’era anche una rappresentanza del Comitato ANVGD di Pisa ed erano presenti la Ministra per la famiglia e le pari opportunità Eugenia Roccella, l’assessore regionale Stefano Ciuoffo e l’assessora alla cultura della memoria del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani e il viceprefetto vicario Eugenio Pitaro.
Per il governo c’era la ministra Eugenia Roccella che ha definito le Foibe e l’Esodo “la più terribile ingiustizia sofferta dagli italiani” e ha parlato di “debito” nei confronti delle vittime “che possiamo saldare solo con la memoria e la ricostruzione storica, per questo l’iniziativa del treno mi sembra estremamente significativa”. L’auspicio, ha aggiunto, è che la memoria dopo tanti anni non sia più divisiva: “Questo tema è stato oggetto di una realpolitik più cinica che realista. Ma oggi, dopo la legge del 2004 e dopo tanti anni da quanto avvenuto, se non riusciamo a ricostruire una memoria condivisa, a dare una giustizia almeno postuma alle vittime di quei fatti terribili, allora è veramente grave. Significa che non riusciamo neanche fino in fondo a riconoscere il nostro essere italiani”. 

Alla cerimonia era presente per il Comune l’assessora alla Memoria Maria Federica Giuliani, che ha stigmatizzato gli atti vandalici alla targa di largo Martiri delle foibe: “Nessuno deve avere paura della verità. Anche a Firenze arrivarono gli esuli provenienti da Istria, Dalmazia, Venezia Giulia, in 580 trovarono ospitalità nell’ex manifattura Tabacchi di Sant’Orsola, che operò come centro di raccolta profughi dal 1945 al 1955. Vi confluirono le famiglie dei dipendenti della Manifattura Tabacchi di Pola, vennero ricavati con precari separè di legno e cartone legati con lo spago, 272 ambienti familiari. Un museo ed una epigrafe li ricorderà loro in questo luogo”, ha annunciato Giuliani citando anche un altro “luogo del ricordo”, il giardino a Sorgane dedicato a Norma Cossetto e il patrimonio librario del Fondo Istria Fiume e Dalmazia presente alla biblioteca delle Oblate, ottenuto grazie a donazioni provenienti da associazioni, enti e privati cittadini “con l’intento di mantenere vivo il ricordo dell’esodo della popolazione di lingua italiana dalle zone passate alla Jugoslavia alla fine del secondo conflitto mondiale”.

Fonte: Firenze Today – 22/02/2024

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