BUSALLA – "Partire o restare? I perché di una difficile scelta": questo il titolo di un dibattito dedicato alla riflessione sulla vicenda storica dei Fiumani esuli, organizzato lo scorso fine settimana a Busalla, località ligure che negli anni dell'immediato dopoguerra, durante l'esodo, ha offerto ospitalità a ben duemila esuli tra i quali moltissimi fiumani che hanno in seguito deciso di insediarsi qui e rimanerci a vivere. L'incontro, al quale hanno partecipato anche rappresentanti dei rimasti, tra cui il presidente del Comitato esecutivo della Comunita degli Italiani di Fiume Roberto Palisca e quello della Comunita degli Italiani di Cittanova Glauco Bevilacqua, numerosi fiumani residenti a Busalla, Genova e dintorni, il sindaco di Busalla, dottor Mauro Valerio Pastorino e il presidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Milano Piero Tarticchio, è stato organizzato dal Comitato per le attività culturali, turistiche e ricreative del Comune di Busalla e dall'assessorato alla cultura del comune ligure, diretto dal responsabile del dicastero Antonello Barbieri. Hanno partecipato al dibattito anche i rappresentanti delle istituzioni locali (Regione, Provincia e Comuni), i ragazzi della scuola media locale e gli studenti delle scuole superiori. Al termine della discussione ha avuto luogo la cerimonia solenne dell'intitolazione ufficiale di una via del paese ai Fiumani, seguita da un pranzo preparato dalla Comunità Fiumana Busallese offerto a tutti i partecipanti, mentre in serata a Palazzo Fieschi ai Savignone, con il patrocinio e in sintonia con la Condotta Slow Food di Genova, è stata organizzata una cena tutta istriana, preparata dai connazionali Glauco Bevilacqua e Alice Maurel, con portate di pesce (sardele in savor, mussoli scotadeo, capesante gratinate, risotto al nero di seppia con baccalà, calamari in umido con polenta), vini di produttori istriani (Kozlović, Degrassi) ed olio d'oliva dignanese (Belci), giunti a Busalla direttamente dall'Istria.
