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La vita degli Esuli in mostra a Umago (Voce del Popolo 28 set)

UMAGO – Inaugurata presso l’angolo multimediale “Circolo” della Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza”, una bellissima mostra – documentario sulla vita degli esuli, “Gente di Borgo”, di Mariuccia Ragaù. L’autrice, nata a Isola d’Istria nel 1942, ha dovuto abbandonare la propria terra nel­l’esodo dei primi anni ‘50. La mostra, che rimarrà a disposizione del pubblico fino alla Festa del pane, che sarà celebrata in Comunità il 16 di ottobre, è stata presentata dal presidente della CI locale, Pino Degrassi, e dal presidente del Settore Mostre della CI, Gianfranco Abrami, i quali ne hanno esaltato le principali caratteristiche, umane, storiche, sociali, artistiche, fotografiche.

Abrami, entusiasta della mostra, ha detto, tra l’altro, che, “… un evento simile manca anche fra gli istriani rimasti, per ricordare e non dimenticare un passato che spesso viene ignorato…” Si tratta di una mostra molto bella, che parla in modo semplice della gente di Borgo San Nazario, a Prosecco, arredata da molte fotografie di Roberto Barnabà, affascinato da sempre della sua città e dal Carso – dove risiede – nel Borgo San Nazario, foto in cui cerca di cogliere gli elementi più caratteristici e importanti della vita della sua comunità. Barnabà, come spiegato da Mariuccia Ragaù, ha contribuito professionalmente e con molto entusiasmo al recupero e alla valorizzazione della memoria e dei ricordi degli istriani esodati del Borgo.

L’autrice è vissuta in un campo profughi a Trieste, vicinissima alla sua casa e a una cultura che vedeva disperdersi. Passata attraverso diverse esperienze lavorative, pur continuando a lavorare riprese gli studi medi e universitari: liceo scientifico, facoltà di Sociologia a Trento, I.S.R. a Trieste, Magistero di scienze religiose a Udine e specializzazione in “didattica a concetti”. Ha dedicato alcuni anni al Kenya, quale animatrice sociale nella missione di Trieste, con due corsi monografici sul Credo nel Seminario di Nairobi. Per quasi vent’anni è stata insegnante di religione nelle Scuole Medie ed è catechista e animatrice in parrocchia da una vita. Tra i tanti impegni, ha curato le biografie di alcune persone amiche ed ha pubblicato il testo storico “Gente di Borgo”.

Mariuccia Ragaù ha spiegato al pubblico i motivi di questo volume, che presenta sprazzi di vita nei campi profughi e la condivisione di tante microstorie familiari della gente del Borgo, attraverso racconti e documenti che aiutano a comprendere meglio le motivazioni soggettive che hanno portato sulla via dell’esodo gran parte della popolazione dell’Istria: “Ho provato a plasmare la mia vita sui luoghi dove mi ero fermata, volevo capire ciò che pensavano gli altri abitanti del Borgo e lasciare qualcosa di scritto in vista dei 50 anni d’esistenza del Borgo San Nazario. Ogni volta che moriva tra noi una persona, percepivo quest’evento come una frattura di una tessera e mi dispiaceva il dover vedere un vuoto in più sul mosaico che si era formato alla fine del 1964, con l’ultimo insediamento degli Istriani su questo pezzetto di terra del Carso”.

L’autrice della mostra ha donato, infine, una trentina di copie autografate di “Gente di Borgo tra radici e speranze” ai soci della CI, che con gli applausi hanno dimostrato di aver gradito molto la serata. La mostra andrebbe senz’altro allestita anche in altre Comunità in quanto illustra una visione un po’ diversa da quella che si è soliti trovare nei libri di storia, un collage dove emerge una storia frutto di una ricerca personalissima e le confessioni di tante persone comuni che forse non si erano mai confidate con nessuno. (fs)

 

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