La Prima Guerra Mondiale vista dal giornalista Rino Alessi

Il Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia comunica che, in concomitanza con il 24 maggio, anniversario dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, mercoledì 22 maggio alle ore 18:00 in diretta sulla pagina Facebook ANVGD di Milano. Per far conoscere e tramandare la storia della Venezia Giulia (dall’indomani sarà visibile sul canale YouTube ANVGD Comitato di Milano) si svolgerà la videoconferenza di presentazione del libro

DALL’ISONZO AL PIAVE

Per onorare i caduti della Grande Guerra, Lorenzo Salimbeni, Responsabile della comunicazione dell’ANVGD e Ricercatore storico freelance, presenterà il libro del giornalista Rino Alessi Dall’Isonzo al Piave. Lettere clandestine di un corrispondente di guerra (LEG, Gorizia 2022, prefazione di Elvio Guagnini, postfazione di Marco Cimmino).

Primo giornalista del Regno d’Italia a sbarcare nella Trieste redenta dal cacciatorpediniere Audace il 3 novembre 1918, Rino Alessi (già direttore del Giornale del mattino di Bologna) si arruolò volontario nel genio allo scoppio della guerra nel 1915, inviando una serie di articoli dal fronte a Il Secolo di Milano, diretto da Giuseppe Pontremoli.

Su proposta del generale Porro Della Bicocca, sottocapo di Stato Maggiore con Cadorna, Alessi fu chiamato nell’aprile 1916 all’ufficio stampa accreditato presso il Comando Supremo. Mentre le sue lettere continuavano ad apparire sul Secolo, sul Messaggero di Roma e sul Giornale del mattino dall’aprile 1916 alla fine della guerra avviò con il direttore Pontremoli una corrispondenza riservata, nella quale venivano fornite informazioni non note all’opinione pubblica su molti aspetti delle battaglie dell’Isonzo e di Caporetto, sul Comando Supremo e sulle polemiche interne.

Queste lettere, che vanno dall’ottobre 1916 al maggio 1918, furono pubblicate per la prima volta nel 1966 da Mondadori, contribuendo a gettare nuova luce su una delle fasi più ardue della Grande Guerra.

A tutt’oggi, quando oltre un secolo è trascorso dalla stesura, l’epistolario è un’eccezionale fonte di analisi per la Grande Guerra, soprattutto perché consente di conoscere da vicino il Comando Supremo dell’esercito italiano, e di comprenderne punti di forza e debolezze, tattiche e preoccupazioni anche rispetto all’opinione pubblica, a lungo tenuta all’oscuro riguardo a molti elementi.

Dall’Isonzo al Piave testimonia una pagina dolorosa e cruciale di storia, grazie alla penna elegante e all’occhio critico di un maestro del giornalismo italiano. In questa rinnovata edizione, le lettere sono arricchite da un apparato fotografico in gran parte inedito.

 

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