La Frontiera adriatica al Museo del ‘900

È stata presentata stamane al Museo del ‘900 – M9 di Mestre (Venezia) la nuova mostra temporanea “La frontiera adriatica”. Dedicata alle scuole secondarie di primo e secondo grado, affronta la storia dell’esodo giuliano-dalmata, uno dei principali teatri della storia italiana nel corso del ventesimo secolo, funzionale ai temi che affronta il museo. Alla mostra si legheranno laboratori e attività didattiche. La rassegna temporanea “La Frontiera Adriatica” è stata prodotta in collaborazione con il Tavolo di Lavoro Ministero dell’Istruzione e del Merito – Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati e grazie al sostegno dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e della FederEsuli.

«Abbiamo voluto presentare questo progetto nel giorno del quinto anniversario dall’apertura di M9 per il significato che riveste nel percorso di crescita del Museo – ha dichiarato Michele Bugliesi, presidente della Fondazione di Venezia – che ora si consolida ulteriormente, qualificandosi sempre più per la sua capacità di intercettare i temi rilevanti per il presente e per le nuove generazioni». Presente all’inaugurazione anche il direttore scientifico del museo M9, Luca Molinari, e la consigliera comunale Giorgia Pea.

Queste invece le parole della dirigente del dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Caterina Spezzano: «La storia delle complesse vicende del confine orientale è iniziata ad entrare nelle scuole nel 2009. Si tratta di una vicenda che il Ministero non poteva continuare a lasciare al buio e grazie alle associazioni di esuli tanto è stato fatto da allora. Grazie al comitato scientifico qui rappresentato dal professor Davide Rossi e a Pensiero Visibile per l’allestimento. Questa all’M9 è una mostra che si rivolge alle scuole e ai cosiddetti quaderni operativi. Oggi la storia della frontiera adriatica è tornata a scuola dove non c’era mai stata prima e grazie ad allestimenti come questo avrà maggiore efficacia nella sua spiegazione. È la storia emblematica di italiani che scelsero di rimanere in Italia affrontando tutto quello che ha caratterizzato l’esodo e il post-esodo».

Il presidente dell’ANVGD, Renzo Codarin, ha voluto ricordare quanto è stato fatto negli ultimi vent’anni sul tema dell’esodo, da quando cioè è stata approvata la legge del Ricordo: «Una legge – ha ricordato – istituita nel 2004 e votata dal 96% del Parlamento. Dal 2009 collaboriamo con il Ministero dell’Istruzione che a prescindere dal colore dei governi ha sempre spinto per parlare sempre di più del tema che, nelle scuole, è sempre stato trattato poco, ma grazie a un lavoro di squadra la situazione è cambiata molto negli ultimi anni. Grazie ad installazioni come questa anche le giovani generazioni sono più preparate sull’argomento delle foibe e dell’esodo rispetto a quelle precedenti, come testimoniato dai sondaggi che abbiamo realizzato. Recentemente lo Stato italiano ha rimodulato la legge del Ricordo inserendovi stanziamenti per dei “viaggi del ricordo” i quali ci piacerebbe che passassero per il Museo del ‘900 di Mestre prima di venire a visitare Trieste e l’Istria».

Infine il presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha definito il Museo M9 «un vero laboratorio di contemporaneità. Non sfugge in tal senso la valenza e le prospettive del laboratorio di Frontiera Adriatica, un ruolo che ha grande valenza culturale, didattica, punto di partenza di un museo diffuso. L’esempio che giunge dal progetto “Frontiera Adriatica” è  quello di dimostrare come da sempre l’alto Adriatico unisca culture e popoli». 

Lorenzo Degrassi

 

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