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La cronaca del viaggio in Istria degli studenti con Roma Capitale

Un mondo di ragazzi in grado di ricordare, in tutta Italia, affinché la storia di un popolo esule dall’Istria, Fiume e la Dalmazia, non si disperda. E’ un testimone non da poco quello che la Legge del Ricordo affida al prossimo. Ma i giovani dimostrano di saperlo accettare con convinzione e curiosità grazie all’entusiasmo della loro età ed a quella voglia di sapere che li aiuta a crescere. Da quando le scuole d’Italia organizzano i viaggi nelle terre dell’Adriatico orientale, anche con il loro contributo qualcosa sta cambiando. Per Roma Capitale è un percorso che si ripete puntuale ogni anno dal 2008-2009 nell’ambito di un progetto intitolato “Roma nel Cammino della Memoria. Percorsi e viaggi di storia, cultura e impegno civile”. Fino ad ora l’iniziativa ha interessato circa 1.000 studenti delle scuole superiori romane.

Preziosa la collaborazione con la Società di Studi fiumani in Roma e con il Comitato provinciale ANVGD di Roma: realtà che accompagnano con i propri rappresentanti docenti e ragazzi, dopo un lungo lavoro di coordinamento del programma nella sua forma e contenuti.

Così è stato anche in questi giorni in cui 120 ragazzi in rappresentanza di venti scuole della capitale hanno visitato il Sacrario di Redipuglia, la Foiba di Basovizza, la mostra al Campo profughi di Padriciano e poi via verso l’Istria con sosta ad Umago, una giornata intera passata a Rovigno tra scuola, Comunità, Centro di Ricerche storiche dell’UI. E poi nuovamente Umago e Trieste per visitare la Risiera di San Sabba, il nucleo storico cittadino e rientro a casa.

A Rovigno, presso la sala del Centro Multimediale, si è svolto l’incontro-dibattito sulle prospettive della Minoranza italiana con l’allargamento dell’UE alla Croazia. Hanno preso parte al dibattito serrato il Vicesindaco di Rovigno, Marino Budicin, il Console generale d’Italia a Fiume, Renato Cianfarani, la Presidente del Comitato provinciale ANVGD di Roma, Donatella Schurzel e, nel ruolo di testimone, Sergio Schurzel rovignese, esule a Roma.

In platea i funzionari del Comune di Roma Capitale, guidati dalla dott.ssa Mariarosa Turchi responsabile del Dipartimento Servizi educativi e Scolastici ed Andrea Palumbo dell’Assessorato alla Famiglia, Educazione e ai Giovani.

Tra memoria e storia, passato e futuro, si sono svolte alcune ore di intenso dibattito che hanno impegnato i relatori e la platea con le domande, pertinenti e rivelatrici della loro preparazione, da parte dei ragazzi delle scuole romane.

Si è discusso di storia, quella che legittima la presenza italiana in queste terre, di una comunità che non vi è stata catapultata in una recente vicenda di colonizzazioni ma fa parte dell’evoluzione del territorio, presente da sempre con usi e costumi, il dialetto, le tradizioni, le scelte politiche e quelle economiche. Un mondo complesso che la storia del Novecento ha lacerato, disperso ma non cancellato. Permane sia nella presenza degli italiani in loco, sia nel legame profondo di chi è andato esule nel mondo ma che oggi si sente vicino con il cuore e la mente alle genti del posto che conservano una realtà comune viva e vivace. E l’Europa potrebbe intensificare questo rapporto. Marino Budicin, nel suo ruolo anche di storico, ha raccontato ai ragazzi la presenza di Roma e Venezia che hanno lasciato, molto di più delle ideologie tragiche del Novecento, un imprinting nel sentire e nel modo di essere degli italiani dell’Adriatico orientale. Anche per questo, l’Istria, cuore d’Europa è una terra europea da semp

re, sulla via dell’ambra e del ferro, il naturale collegamento dell’Europa centro orientale con il resto del Mediterraneo attraverso quella strada marittima che Venezia ha cosparso di splendide testimonianze d’arte e d’architettura e di terminologie, soprattutto nei mestieri legati al mare, di civiltà, di storia e storie. Per tutte queste ragioni, gli istriani considerano che l’Europa sia già qui dove è sempre stata. Comunque ci si prepara – afferma il Console Renato Cianfarani – per tutti quegli aspetti vecchi e nuovi di pertinenza della diplomazia che segue molto da vicino la realtà del gruppo nazionale italiano sempre impegnato a mantenere i diritti acquisiti e di crescere attraverso il contributo dei giovani che si formano nelle scuole del territorio ed all’interno di un bilinguismo naturale. L’Unione europea comunque determinerà nuovi spostamenti nell’ambito di un mercato ampio e mobile che anche la diplomazia è impegnata a seguire, ordinare, sottolineare.

La speranza è che l’Unione europea porti altre occasioni di contatto e ricomposizione – ha ribadito Donatella Schurzel – che con il Comitato ANVGD di Roma di cui è presidente ha organizzato scambi e gemellaggi con Rovigno città e le scuole di altre località del territorio. Nata a Roma, ha trascorso le sue estati nella città della sua famiglia paterna, respirando il dialetto, l’amore per il canto e tutto quel patrimonio identitario che fa dell’Istria una meta prediletta. La scuola è centrale anche nel discorso della ricomposizione di un popolo. Una minoranza che nel mondo del lavoro si esprime attraverso professioni legate all’insegnamento, il giornalismo ed il teatro, può offrire anche ai figli degli esuli esperienze di contatto, travaso e conoscenza: un modo molto bello per cominciare o continuare a sentirsi a casa.

Il tutto senza dimenticare una storia che ha segnato il destino delle persone – così come nella testimonianza di Sergio Schurzel e delle sorelle Bucci. Il primo si è rivolto ai ragazzi durante l’incontro di Rovigno e poi in serata ad Umago. Le sorelle Bucci hanno fatto un primo intervento ad Umago e poi il giorno dopo alla Risiera di San Sabba a Trieste. Per tutti e tre il ricordo affettuoso e commosso degli anni spensierati dei giochi nella città natale, Rovigno per Schurzel e Fiume per le sorelle Bucci. Poi la guerra con tutto il suo peso di sofferenza e tragedia. L’esodo per Schurzel, il campo di concentramento per le sorelle Bucci e dopo, al ritorno miracolosamente salve, anche l’esperienza tragica l’esodo. Per i ragazzi il racconto in prima persona è sempre coinvolgente e non sono mancate le domande a tutti i partecipanti all’incontro.

Alla fine del dibattito, la Comunità degli Italiani di Rovigno, ha voluto offrire agli ospiti romani uno spettacolo sostenuto dai giovani della scuola di canto di Vlado e Biba Benussi e di quelli della filodrammatica che con Nives Giuricin hanno fatto sentire la parlata locale. Applausi ed anche la Ola per gli esecutori, in particolare per i giovani cantanti che hanno esibito voci straordinarie.

Ad Umago, ai ragazzi si è rivolto anche Pino Degrassi, presidente della locale Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” che ha ricordato il significato di questi incontri che danno spessore al sentire di scrittori e poeti, genti del territorio eternamente alla ricerca di una definizione “su ciò che siamo per noi e per il mondo”.

A tutti i ragazzi è stato distribuito uno stampato sulla storia di queste terre messo a disposizione dalla Società di Studi fiumani. Ai relatori ed ospiti la medaglia di Roma Capitale, alle autorità da Roma libri sulla cultura locale a significare un arricchimento reciproco che intende continuare.

Rosanna Turcinovich Giuricin su www.arcipelagoadriatico.it 21 marzo 2013

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