Klizia fermo a Gaeta in attesa di raggiungere l’Adriatico

La tabella di marcia del viaggio/evento Ritorno alla Terra dei Padri ha subito una sosta inattesa, in quanto l’imbarcazione Klizia è ancora ferma a Gaeta, ove sabato scorso si è svolta una significativa cerimonia presso l’aula consiliare.

«Il camion che avrebbe dovuto portare il Klizia da Gaeta ad Ancona -spiega Mauro Manca, uno dei principali protagonisti di questo progetto realizzato dall’Ecomuseo Egea con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – non ha avuto le autorizzazioni necessarie al trasporto eccezionale e quindi abbiamo dovuto trovare un trasportatore del continente che verrà solo lunedì 28 a prendere la barca. Abbiamo deciso quindi di rivedere il calendario degli eventi e l’incontro con il Sindaco di Ferrara è stato posticipato al 31 agosto alle 12.00 presso il Comune della città estense. Mentre l’incontro di Chioggia si svolgerà, con tutta probabilità, il primo settembre. A Venezia dovremmo arrivare, come da programma, il 2 settembre nel pomeriggio. Incontreremo quindi – prosegue Manca – il Presidente del Consiglio regionale Veneto Roberto Ciambetti il giorno 5 settembre, nella prestigiosa sede di Palazzo Ferro Fini. Ci scusiamo con voi ma purtroppo non potevamo prevedere una simile evenienza: non vediamo l’ora di vedere la chiglia del Klizia solcare le acque di quel mare Adriatico che, per tanti dei nostri “veci”, ha rappresentato la vita» 

Daniela Velli (Consigliere Nazionale dell’Anvgd) ha nuovamente raggiunto Klizia dopo aver assistito alla partenza ad Alghero

Scopo precipuo di questo itinerario marittimo dalla Sardegna alla Venezia Giulia è quello di ricongiungere la comunità giuliano-dalmata esule a Fertilia con le terre di origine, ma tale città di fondazione è sorta a fine anni Trenta grazie all’impegno di coloni ferraresi e veneti. Quindi il Ritorno alla Terra dei Padri significa pure Ferrara e Venezia. Gli esuli istriani giunti a Fertilia hanno voluto decorare il campanile della Chiesa con il leone di San Marco, come era presente nelle cittadine di provenienza, a simboleggiare il legame della Serenissima con l’italianità adriatica, per cui oggi è a Fertilia che si trova il leone marciano più a occidente nel Mediterraneo.

Serena Ziliotto (Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio) in visita a bordo del Klizia

Durante la sosta forzata, comunque, sono proseguite le riprese del documentario che la RAI dedicherà a questa avventura grazie alla casa di produzione Time Multimedia ed al regista Igor Biddau, il quale coordina una squadra di esperti di alto profilo, tra i quali l’autore Rai Mario Audino: «Vogliamo realizzare un modo nuovo per parlare delle vicende del confine orientale – racconta con orgoglio Mauro Manca, che è Presidente dell’Anvgd Sassari-Fertilia – Abbiamo voluto raccontare i valori e la grande forza di tanti uomini e donne che hanno saputo ricostruire una nuova vita partendo dalle macerie di una guerra persa e soprattutto di un esodo, senza letture politiche e senza fermarci alla tragedia. Questa capacità di rinascere, insieme alla altrettanto importante capacità di sapersi integrare in ogni luogo, che gli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia hanno dimostrato in ogni angolo del mondo in cui sono presenti, merita di essere raccontata ai giovani. Ed in questo senso Fertilia, divenuta terra di accoglienza di esuli, di contadini veneti e ferraresi, di rimpatriati dalle colonie della Libia, dell’Eritrea, dell’Etiopia, della Corsica, della Romania e dell’Isola di Rodi, cui si sono aggiunti i sardi e gli algheresi di origine catalana, può rappresentare un vero e proprio esempio di inclusione ed integrazione molto importante in questo periodo storico». [LS] 

Le riprese a bordo di Klizia

 

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