ANVGD_cover-post-no-img

Josipovic: non possono esserci distinzioni tra vittime (Voce del Popolo 24 ago)

“La Giornata europea della memoria delle vittime dello stalinismo e del nazismo, che oggi celebriamo, è un’occasione per ricordare tutte le persone, i gruppi sociali, le minoranze e i popoli che hanno sofferto a causa di estremismi politici, religiosi, ideologici o di ogni altro tipo. Nel XX secolo, purtroppo, l’Europa è stata la culla di alcune ideologie totalitarie: del nazismo, del fascismo e del comunismo, che ha avuto anche un volto particolarmente brutale, lo stalinismo. È stata anche un’area in cui per lunghi anni sono esistiti regimi autoritari e semi-autoritari. Praticamente nessun Paese europeo è riuscito ad evitare che una dittatura, l’estremismo o la violenza politica si scagliassero contro qualche gruppo sociale e infierissero su molte persone. Nel XX secolo molti Paesi sono stati sotto occupazione, altri sono stati vittime della violenza politica, etnica o ideologica nata al loro interno. Soltanto verso la fine del secolo scorso la Croazia ha intrapreso appieno la strada della democrazia che poggia sul concetto dei diritti umani, del pluralismo e del rispetto reciproco. Dobbiamo ammetterlo, percorrere questa via non è stato semplice e non sempre la strada si è presentata in discesa”.

 

Questo il post pubblicato dal Capo dello Stato ,Ivo Josipović, su twitter. Un messaggio rivolto ai cittadini nel quale ricorda l’alta valenza della Giornata dedicata alle vittime di tutti i regimi totalitari che su decisione del Parlamento europeo si celebra il 23 agosto, giorno in cui, nel 1939, venne siglato il Patto di non aggressione tra l’URSS e la Germania, noto anche come Patto Molotov-Ribbentropp. Rimanendo in tema, il presidente croato ha aggiunto: “Dall’inizio del mio mandato promuovo una politica che rispetti pienamente e incondizionatamente tutte le vittime dei regimi totalitari e autoritari. Tra le vittime non possono esserci distinzioni, né queste possono essere fatte in base alle circostanze nelle quali una persona è divenuta vittima innocente di un estremismo. A ogni vittima va riconosciuta piena dignità e alle famiglie va espressa pietas e fornito l’aiuto necessario. Le vittime delle scorse guerre, dell’olocausto, dell’estremismo politico nei confronti delle minoranze, le tragedie successe nel periodo postbellico, quelle avvenute durante la Guerra patriottica, e tutte le altre vittime dell’intolleranza e della violenza testimoniano permanentemente quanto sia importante lavorare al mantenimento della pace e della democrazia, nonché alla creazione di un clima ostile alla violenza e alle tendenze totalitarie”. In conclusione del suo post, Ivo Josipović ha scritto semplicemente: “Il ricordo delle vittime innocenti sia perenne”.

 

E mentre il Capo dello Stato si è affidato a uno dei social network più diffusi, il premier ha colto l’occasione che ieri il governo si è riunito per la prima sessione lavorativa dopo la pausa estiva per inviare da quella sede il suo messaggio in occasione della Giornata europea della memoria delle vittime dello stalinismo e del nazismo. “In buona parte dell’Europa oggi si celebra la Giornata della memoria delle vittime dei regimi totalitari, ma – così Zoran Milanović –, questo non deve diventare un motivo per alimentare le divisioni nella società croata”. “La storia croata è un po’diversa rispetto a quella dei Paesi baltici, dal 1945 in poi la nostra strada è stata un po’diversa rispetto a quella degli altri Paesi ex socialisti. Non desideriamo che questa Giornata si trasformi in uno spettacolo in funzione della politica. La nostra pietas va a tutte le vittime, ma non desideriamo fare distinzioni tra i cittadini croati”, ha detto il premier in apertura della riunione del governo. In conclusione, per quanto concerne le attività del governo per commemorare le vittime di tutti i regimi totalitari, il premier ha confermato indirettamente che il governo non ha previsto alcun gesto simbolico nella ricorrenza del 23 agosto. “Quest’anno il mio governo ha reso omaggio alle vittime della Seconda guerra mondiale inviando delegazioni a Jasenovac e a Tezno”, ha concluso Milanović. Si ricorda che una dichiarazione molto simile è stata fatta ieri l’altro dal presidente vicario del Sabor, Josip Leko, che ha pure ricordato la presenza dei vertici parlamentari a Jasenovac e a Tezno.

 

Una presa di posizione non condivisa dal principale partito d’opposizione, l’HDZ, che dal canto suo ha organizzato ieri la deposizione di corone in memoria delle vittime. Con un gesto voluto a tutti i livelli del partito, i vertici nazionali si sono recati sull’Isola Calva e a Jasenovac, mentre delegazioni delle organizzazioni locali e regionali hanno reso omaggio alle vittime organizzando messe di suffragio e deponendo corone ai piedi delle croci centrali nei cimiteri. Contestualmente, l’HDZ non ha mancato di stigmatizzare la “freddezza” dimostrata dai leader della coalizione “Kukuriku” nei confronti delle vittime. “Il Parlamento e il governo ‘Kukuriku’ né hanno celebrato né hanno tentato di ricordare in alcun modo la Giornata europea della memoria delle vittime dei regimi totalitari. Questo significa che ignorano le vittime dei crimini comunisti, che per loro non tutte le vittime sono uguali e che non hanno la stessa pietas per tutti”, ha detto a Spalato la portavoce dell’HDZ, Silvana Oruč-Ivoš. Rimanendo in tema, la Oruč-Ivoš ha ricordato che “stando alle stime della polizia in Croazia ci sono circa 750 fosse comuni nelle quali giacciono i corpi delle vittime dei crimini comunisti. Stando ad alcune valutazioni il loro numero sale addirittura a 1.500, ma soltanto 50 sono contrassegnate in modo adeguato”.

 

(fonte “la Voce del Popolo” 24 agosto 2012)

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.