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Italia-Slovenia: partnership economica in costante crescita (Ansa 02set13)

La vicinanza tra Slovenia e Italia fa sì che tra i due paesi ci sia uno scambio economico importante, almeno dal punto di vista sloveno. Italia e Slovenia sono partner economici naturali, e a confermarlo ci sono anche le cifre. La Slovenia è già di per sé un paese orientato all’export e che dell’export fa il suo cavallo di battaglia. Fino a inizio della crisi finanziaria l’export sloveno era andato in crescendo dal 2000 al 2009, per registrare in quell’anno un calo del 19%. L’export totale dell’anno scorso è stato di 20,8 miliardi di euro, ovvero lo 0,3% in più del 2011.

I tre paesi principali di esportazione sono Germania (4,3 miliardi di euro), Italia (2,3 miliardi) e Austria (1,7 miliardi). Un discorso molto simile vale per le importazioni con un totale di 22,05 miliardi di euro di beni importati nel 2012: i paesi principali, dai quali importa lo stato sloveno sono gli stessi, Italia (4,05 miliardi), Germania (4,03 miliardi) e Austria (2,5 miliardi di euro). I tre paesi citati sono i partner più tradizionali della Slovenia, sia per la vicinanza (soprattutto Austria e Italia), ma anche per un fatto puramente diplomatico. Quest’ultima annotazione vale in primo piano per l’Austria e la Germania: i paesi germanofoni sono il punto di riferimento europeo per la Slovenia già dall’indipendenza in poi. La Germania e l’Austria sono stati tra i primi paesi a riconoscere l’indipendenza dello stato sloveno. La collaborazione sul piano economico e commerciale e conseguentemente anche l’asse con Berlino sono diventati per Lubiana veri e propri capisaldi.

La diplomazia tra la Slovenia e l’Italia ha stentato un po’ nella fase iniziale (alcune incomprensioni nella fase di adesione della Slovenia all’UE), ma già da qualche anno il clima è cambiato diventando molto più sereno. I rapporti commerciali ed economici hanno fatto da precursori al miglioramento dei rapporti politici e sono ancora oggi una solida base per la cooperazione: secondo i dati, riportati dall’ambasciata italiana di Lubiana, l’interscambio commerciale tra Slovenia e Italia nel 2012 è stato di 6,43 miliardi di euro (con saldo positivo di 1,68 miliardi per l’Italia).

Si può parlare di una partnership strategica: l’Italia è il secondo partner commerciale sul mercato sloveno, mentre la Slovenia è il mercato principale italiano nella regione dei Balcani: il peso della Slovenia è uguale a quello di tutte le altre ex repubbliche jugoslave più l’Albania. Sulla base di tali dati, le esportazioni italiane verso la Slovenia hanno raggiunto i 4,05 miliardi di euro (+1,4% rispetto al 2011), mentre le importazioni italiane dalla Slovenia hanno raggiunto i 2,38 miliardi di euro nell’anno scorso (-3,9% rispetto al 2011).

L’Italia è un partner economico importante per la Slovenia anche per quanto riguarda gli investimenti essendo il terzo investitore tra gli stati. Lo stock totale degli investimenti diretti esteri (IDE) italiani in Slovenia è valutato a 754,4 milioni di euro in 481 aziende slovene (valutazione a fine 2011). Il comparto in cui il capitale italiano è più presente è quello della finanza: sul mercato sloveno operano Intesa San Paolo, azionista unico di Banka Koper, Unicredit con le proprie filiali e Generali.

Le aziende italiane sono presenti anche nel settore dell’energia (Agip ed Eni). La Slovenia al contrario non ha grandi investimenti in Italia: Roma è infatti appena al 15° posto tra le mete di investimenti sloveni alla fine del 2011: tra le principali società, che hanno investito in Italia, l’azienda Pipistrel di Ajdovscina, che costruisce ultraleggeri e aveva nel 2010 ricevuto la licenza per la costruzione di una fabbrica vicino a Gorizia.

(fonte www.ansa.it 2 settembre 2013)

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