Incontri con gli autori del confine orientale a Librixia

Proseguono gli eventi dell’edizione 2023 de La Bancarella. Salone del libro dell’Adriatico orientale organizzata dal Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata che quest’anno si svolge nell’ambito di Librixia. Salone del libro e della cultura di Brescia. La proficua collaborazione dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia con la casa editrice Sestante ha portato a pubblicazioni inerenti l’Esodo giuliano-dalmata in Lombardia e adesso ha consentito anche di realizzare in sinergia uno stand librario a Librixia in cui le principali sigle dell’associazionismo della diaspora adriatica hanno potuto esporre la propria produzione libraria più recente, proprio nell’anno in cui Brescia è Capitale italiana della cultura congiuntamente a Bergamo.

Nella prestigiosa cornice di Librixia si compie pure un altro passo delle iniziative che gli esuli adriatici possono realizzare grazie alla ben più che decennale collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Mercoledì 27 settembre, infatti, il MIM organizza alle ore 10:00 presso l’Agrobresciano Arena in Piazza della Vittoria un incontro nell’ambito del progetto “Una Biblioteca in ogni Scuola”, al termine del quale alle ore 11:00 Marino Micich presenterà il volume Foibe, Esodo, Memoria. Il lungo dramma dell’italianità nelle terre dell’Adriatico orientale (Aracne Editore, Roma 2023).

Si tratta di un volume realizzato da Micich assieme a Pier Luigi Guiducci, Emiliano Loria e Gianni Stelli in cui vengono analizzati gli eccidi degli italiani avvenuti in Venezia Giulia, Carnaro e Dalmazia all’indomani del secondo conflitto mondiale e l’esodo dei giuliano-dalmati dalle loro terre d’origine, che di quelle violenze fu in qualche modo la conseguenza. Il dramma delle foibe emerge come un caso particolare di quella epurazione preventiva che ha caratterizzato l’avvento al potere dei regimi comunisti nel corso del Novecento e di cui la persecuzione sistematica della religione costituisce un aspetto essenziale. La vicenda dell’esodo e dell’accoglienza in Italia viene ripercorsa nelle sue motivazioni e nei suoi molteplici risvolti, e attraverso le testimonianze dirette dei profughi dall’Istria, da Fiume e da Zara. Uscito in concomitanza con il Giorno del Ricordo 2023, è un testo che per la sua chiarezza espositiva può risultare prezioso anche come strumento didattico per affrontare nelle scuole la storia della frontiera adriatica.

Per fornire al pubblico bresciano un’ulteriore occasione di approfondimento sulla storia della frontiera adriatica, il pomeriggio di mercoledì 27 settembre si svolgerà nell’Aula Magna del Centro Congressi Paolo VI di Brescia un Incontro con gli autori del confine orientale.

Si comincia alle 16:00 con Dante Adriaticus. Atti dei convegni internazionali di studi, edito da Gammarò e realizzato dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia in occasione del centenario dantesco 2021: presentazione affidata alla professoressa Donatella Schürzel, Presidente del Comitato Scientifico che ha coordinato i lavori di questo progetto che ha ricevuto il Premio della Presidenza della Repubblica e da cui si evince il consolidato rapporto che Dante Alighieri ha instaurato con l’italianità adriatica. Innanzitutto in quanto padre della lingua italiana, quella lingua che gli italiani della Venezia Giulia, di Fiume e della Dalmazia sentivano come loro elemento identitario negli anni di dominazione dell’Impero austro-ungarico o durante la dittatura della Jugoslavia comunista. Dante che nelle sue opere fa riferimenti alle comunità italiane autoctone dell’Adriatico orientale poiché già nel Medioevo vi era consapevolezza dell’appartenenza linguistica e culturale di quelle terre alla tradizione italiana. Dante esule allontanato per motivi politici dalla propria patria, proprio come il popolo dell’esodo giuliano-dalmata.

Alle ore 16:30 interverrà ancora la professoressa Schürzel per presentare L’arte dell’Adriatico orientale a Roma e nel Lazio dal V secolo a oggi, pubblicazione a cura del Comitato provinciale di Roma dell’Anvgd che ha conseguito il Primo Premio nella Sezione Ricerche Storiche e Storia dell’arte al Premio Tanzella 2020. All’opera oltre alla Presidente dell’Anvgd Roma hanno collaborato pure Eufemia Giuliana Budicin, Maria Grazia Chiappori e Barbara Vinciguerra, realizzando così un’opera che non rappresenta solamente il catalogo della Mostra tenutasi a Montalto di Castro nell’estate 2021, promossa e realizzata dal Comitato Provinciale di Roma dell’Anvgd, ma anche un’ampia ed approfondita disamina della prolifica presenza di artisti giuliano-dalmati sulla scena di Roma e del Lazio. La ricerca, dotta e minuziosa, evidenzia l’autorevolezza e il successo di mosaicisti, architetti, scultori e pittori che provenivano dalla sponda orientale dell’Adriatico, ma erano espressione della medesima matrice culturale che contraddistingue la genialità dei Grandi dell’arte italiana. La veste grafica, incluse le immagini, è stata curata con tale abilità che l’opera ne è risultata arricchita e valorizzata. La pubblicazione vanta inoltre una ricchissima bibliografia, molto utile ed illuminante per quanti vorranno allargare la ricerca in ambiente geografico più vasto.

Interverrà quindi alle ore 17:00 il critico cinematografico Alessandro Cuk per parlare di Il confine orientale attraverso il cinema di ieri e di oggi. La lunga vita di Alida Valli, «diva» istriana che volle morire italiana. Autore di molteplici saggi in cui ha affrontato l’attenzione che il cinema ha dedicato alle vicende della frontiera adriatica attraverso sceneggiature originali ovvero con la trasposizione di opere letterarie, Cuk metterà al centro di questo suo intervento l’attrice Alida Valli (1921-2006), nata a Pola e sempre fiera delle sue origini, pur essendosi trasferita molto presto dalla penisola istriana. Esordì giovanissima sul grande schermo, interpretando fin dall’inizio ruoli da protagonista: recitando in “Piccolo mondo antico” (1941) di Mario Soldati riscosse un enorme successo. Nel 1943 altrettanto successo ottenne cantando la canzone “Ma l’amore no”, colonna sonora del film “Stasera niente di nuovo”, che divenne la canzone italiana di maggior successo e più trasmessa dall’EIAR. Nel 1944 si trasferì a Hollywood, ove venne diretta anche da Alfred Hitchcock e recitò accanto a Gregory Peck, Frank Sinatra e Orson Welles; tornata in Italia, Luchino Visconti la diresse nel suo capolavoro “Senso”.

Conclude questa carrellata alle 17:30 una novità editoriale: In tempo di pace. Ispirato alla storia vera di Claudio Bronzin esule istriano (La Nave dei Sogni, Treviso 2023) che verrà presentato alle ore 18:00 dalla professoressa Daniela Velli, coautrice insieme a Beatrice Raveggi. In tempo di pace è frutto di uno studio storiografico e di una testimonianza autentica e si fonda sulle Linee Guida per la didattica della Frontiera Adriatica. Questo libro intende colmare una lacuna nel panorama della narrativa scolastica per ragazzi, affrontando le vicende storiche che hanno interessato l’Alto Adriatico nel Novecento, secondo un approccio immersivo ed emotivamente significativo. Attraverso la voce narrante dell’allora dodicenne, Claudio Bronzin, torneremo indietro nel tempo e ci faremo accompagnare in quelle terre e in quei luoghi che hanno segnato la sua vita, per raccontare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. Il climax ha la sua acme nell’episodio della strage di Vergarolla, avvenuta il 18 agosto 1946 a Pola, “in tempo di pace”. Quel pomeriggio avvenne un attentato dinamitardo: un centinaio i morti di cui una decina di bambini, un eroe indimenticabile e un testimone che ci accompagnerà in questo viaggio.  La più grande strage di connazionali nella storia della Repubblica italiana ma di cui finora se ne è parlato pochissimo.

Lorenzo Salimbeni

 

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