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Il Veneto boccia il Corridoio ”sloveno” (Il Piccolo 20 mar)

Una variante del Corridoio Adriatico-Baltico, così come vogliono gli sloveni? «Non se ne parla», chiarisce senza alcun indugio Luca Zaia. Il governatore del Veneto, ieri a Palazzo Balbi a colloquio con una delegazione della Commissione europea trasporti del Parlamento europeo, guidata dal presidente Brian Simpson, l’altro giorno a Trieste, chiarisce che il tracciato dovrà passare per Friuli Venezia Giulia e Veneto ma non deviare in territorio sloveno verso Capodistria. Il tour di Simpson, dopo Trieste, tocca Venezia. E, nell’occasione, serve a portare a casa la ferma presa di posizione del governatore leghista. Chiarissimo nel voler tutelare il Corridoio Adriatico Baltico nella sua attuale versione, quella che parte da Helsinki e arriva in Italia diramandosi verso i porti Nord-adriatici di Trieste, Venezia e Ravenna. E nel bocciare una possibile “gamba” slovena del tracciato, quella prevista in una precedente “edizione” del progetto che conteneva la “rail connection” tra l’austriaca Graz e la slovena Maribor, da dove partivano i successivi passaggi verso la capitale Lubiana e lo scalo capodistriano.

 

Zaia non vuole dietrofront. Chiede che il Corridoio non venga modificato. E lo dice alla commissione europea in visita a Venezia. «Oltre a parlare di Tav, alta velocità e alta capacità – spiega il presidente del Veneto – abbiamo affrontato il tema della portualità del Nord Adriatico, con particolare riguardo al Corridoio Adriatico-Baltico, strategico come prolungamento ideale del Canale di Suez. Il grande tema su cui ci siamo confrontati – prosegue Zaia – è stato quello della richiesta di variazione del Corridoio avanzata dalla Slovenia, a cui non va però dato il consenso: il Corridoio vero è e resta quello che è stato disegnato». Il Veneto, sostiene ancora Zaia ricordando anche il passaggio sul suo territorio del Corridoio V, «è la regione dove può diventare concreta l’intermodalità perfetta nel campo dei trasporti: ferrovie, sistemi stradali, portualità, aeroporti, navigazione interna. Ma occorre ora riempire di fatti queste potenzialità». Da parte di Simpson la conferma della riconosciuta strategicità del Nordest ma nessuno sbilanciamento pro o contro questo o quel tragitto: «La commissione trasporti effettua un paio di visite l’anno per visionare alcune aree strategiche per i trasporti e ci siamo resi conto che dovevamo venire nel Nordest, da Venezia a Trieste fino a Verona.

 

Si tratta adesso di verificare quanto è cruciale questo progetto strategico e cosa possiamo fare in materia di disposizioni infrastrutturali, nel momento in cui cominceremo a lavorare sulle Reti trans europee». L’europarlamentare Debora Serracchiani invita «a far coincidere le nostre priorità con quelle dell’Ue. Saggio ascoltare il presidente Simpson, lavorando per aggregare gli interessi di un’area che per essere davvero baricentrica deve progettare un sistema euroregionale in cui convergono gli interessi di più Stati».

 

Marco Ballico

“Il Piccolo” 20 marzo 2012

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