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Il Piccolo – 101007 – Zona ittica: stop dell’Italia alla Croazia nella UE

di Mauro Manzin

TRIESTE La proclamazione unilaterale della Croazia della cosiddetta «zona ecologico-ittica» in Adriatico sta per determinare
lo stop del negoziato di adesione di Zagabria all'Ue. Il veto sul proseguimento delle trattative della Croazia con Bruxelles era già
stato ventilato dalla maggioranza al governo in Slovenia dopo che l'ultimo Consiglio interparlamentare sul negoziato di adesione a
Bruxelles, nel suo documento conclusivo, aveva bocciato l'emedamento dell'europarlamentare sloveno, Borut Pahor che chiedeva a Zagabria di non far entrare in vigore il prossimo 1 gennaio 2008 la «zona» anche nei confronti dei Paesi comunitari.
Il Consiglio si è limitato a una sorta di raccomandazione verbale alla Croazia. Determinante è stato l'appoggio politico fornito dalla Germania a Zagabria.
Ora anche l'Italia però è pronta a bloccare il processo di adesione, sospendendo l'apertura di uno dei nuovi capitoli del trattato di
adesione prevista per la prossima settimana. La Croazia, infatti, che aspetta il 15 ottobre prossimo il via libera della Ue all'apertura di
altri due capitoli – sanità e relazioni esterne – potrebbe pagare le conseguenze dell'applicazione ai suoi vicini della direttiva sulla
pesca che non piace a italiani e sloveni. Si tratta di un divieto di pesca in una zona dell'Adriatico che Zagabria, come è noto, ha
reso «area di protezione ecologica» nel 2004 e che finora non si è mai applicato a Italia e Slovenia. Ma il Parlamento croato ha deciso
che dal gennaio 2008 non farà più eccezioni per nessuno. E nei giorni scorsi lo stesso premier Ivo Sanader ha dichiarato che tale data non
subirà alcun slittamento, nè rinvio.
Secondo gli addetti ai lavori, l'Italia, preoccupata anche per un altro provvedimento che affida ai guardacoste armati la competenza
sul rispetto della direttiva, sta quindi valutando la possibilità di reagire alla decisione unilaterale della Croazia attraverso uno stop
all'apertura del capitolo sulle relazioni esterne.
Anche la Commissione Ue non ha nascosto una certa preoccupazione: «Bruxelles ha da sempre raccomandato alla Croazia di
non attivare il divieto in maniera unilaterale perchè potrebbe avere ricadute sul processo di adesione», ha commentato Krisztina Nagy,
portavoce del commissario all'allargamento, Olli Rehn.
Una sorta di nuova «Cortina di ferro» sta dunque per ergersi sulle onde del Mare Adriatico. I pescatori italiani sono molto preoccupati
per il provvedimento che determinerebbe una diminuzione stimata al 30% del proprio pescato con molti pescherecci che sarebbero costretti a rimanere all'ormeggio con pesanti ricadute sull'occupazione nel settore ittico.
Nei giorni scorsi sono iniziati dei colloqui riservati tra Italia, Slovenia e Croazia proprio sulla «zona ecologico ittica», dialogo che, a quanto pare, non ha sortito risultato alcuno. Da qui la decisione di Roma di passare alle vie di fatto, bloccando l'adesione di Zagabria all'Ue.

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