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il Patriarca di Venezia in visita a Spalato (Voce del Popolo 08 mag)

di Michela Santoro

SPALATO – "Sono commosso di come la Chiesa Cattolica si sia inserita nel mausoleo di quello che è stato il più grande persecutore dei Cristiani, vale a dire Diocleziano". Queste le parole del Patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, in visita da ieri a Spalato per la settimana di celebrazioni legata a San Doimo, protettore della città. Parole che il cardinale Scola ha pronunciato, ieri mattina, durante una breve ma intensa visita, presso la sede della Comunità degli Italiani a Spalato, su invito del console italiano, Augusto Vaccaro.

"La forza che la Chiesa ha saputo dimostrare, soprattutto in una terra vissuta sotto il regime socialista – ha proseguito il cardinale – deve essere presa a testimonianza della bellezza della vita cristiana, vissuta nel quotidiano, anche e soprattutto quando le diverse culture si mescolano nel prodigio della famiglia, del lavoro, della vita sociale.

A Mestre, ad esempio – ha detto il vescovo – sono moltissime le famiglie di origine dalmata, del tutto amalgamate al contesto socio-territoriale italiano, così come a Spalato e dintorni lo sono le famiglie di origine italiana. Ma, d'altronte, italiani e dalmati non sembrano appartenere a due nazioni diverse, così come confermato anche dalle parole del vescovo metropolita di Spalato, Marin Barišić che, con un sorriso aperto ha detto, in perfetto italiano: "Dobbiamo avere il coraggio di guardare ad un futuro insieme; in fondo, siamo italiani per metà".

Il Patriarca di Venezia, prima di passare alla benedizione degli iscritti alla Comunità degli Italiani, ha lanciato una riflessione affinché Paesi come l'Italia e la Croazia non lascino spazio a politiche poco attente ai fondamenti cristiani, che rischiano di essere minati dalla dominazione di pensiero di Paesi come la Francia o l'Inghilterra. Un monito, insomma, a che l'Europa, spesso poco attenta, si compatti dietro al pensiero della Santa Romana Chiesa.

Dopo la benedizione, il cardinale Scola ha officiato la messa insieme al cardinale di Spalato Barišić, al termine della processione di San Doimo, il martire della Chiesa Cattolica, vissuto, come vuole la tradizione, tra la fine del III secolo e gli inizi del IV, nella città di Salona, di cui fu anche vescovo e dove, come si tramanda, fu martirizzato per volere dell'imperatore romano Dicleziano.

Una processione molto sentita, partita dalla Cattedrale e giunta al termine della riva di Spalato, dove, tradizionalmente, ogni anno viene allestito un palco che, se durante la mattina accoglie le funzioni religiose, nel corso della giornata, fino ad arrivare a tarda sera, lascia spazio al lato ludico dei festeggiamenti. A sfilare, dietro le effigi del santo martire, accompagnate dalle più alte autorità religiose e civili, i gonfaloni, i costumi tipici e le rappresentanze di molte cittadine dalmate, tra cui Makarska, Ragusa, Sebenico, Sinj e i suoi colorati artefici del palio, ma anche una rappresentanza delle Bocche di Cattaro, legate a Spalato dalla venerazione dello stesso santo; marinai della marina croata; suore; boy scout e poi tanta, tantissima gente, fiera e forte della propria consapevolezza.

Una consapevolezza del pensiero cristiano e del sincero attaccamento alla fede in esso professata, ormai lontana da quei momenti in cui, al cadere del regime di Tito, sciolto il binomio socialista = ateo, si sfilava in processione solo per il gusto di essere pubblicamente riconosciuti cattolici.

Ma la giornata di ieri non ha rappresentato solo il culmine del momento religioso. In una città in festa già da lunedì scorso, migliaia di persone, sotto un sole generoso, si sono riversate per il centro e sulla riva a visitare le tradizonali bancherelle che accompagnano la celebrazione. A dominare, gli articoli in legno, cucchiai da cucina in testa, seguti dai lavorati in vimini, le caramelle ed i palloncini colorati, gioia dei più piccoli.

Impossibile sedersi ad un bar o consumare un pasto nelle innumerevoli trattorie del posto, se non previa attesa, anche di un'ora.

La celebrazione di San Doimo ha segnato anche un momento di respiro per i commercianti del centro storico di Spalato, quasi svuotato dall'avvento dei centri commerciali.

Tantissimi i turisti, con le loro espressioni di genuino entusiasmo, particolarmente attratti dalle immancabili plakas, alcune delle quali accompagnate anche dalla chitarra.

La celebrazione di San Doimo andrà avanti fino a domenica prossima, con un ancora ricco programma di eventi che va dall'inaugurazione di mostre al teatro, passando per la musica ed il film. Domani, anche la partenza della tradizionale regata di San Doimo, in memoria di Tonči Mitrović. Da non dimenticare anche la ricca esposizione di fiori, nei sotterranei del palazzo di Diocleziano. Da poco terminato il boat show, che ha visto affluire a Spalato migliaia di appassionati, con la settimana di San Doimo, la seconda città più grande della Croazia si va via via confermando come una città aperta, capace di accogliere gente anche in bassa stagione, offrendo uno straordinario centro storico, una natura generosa ed intatta ed una tradizione culinaria di tutto rispetto.

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