11.10.2025 – «La tragedia mineraria di Arsia deve essere conosciuta in tutta Italia e il Ministero del Lavoro farà la sua parte assegnando la Stella al merito del lavoro in ricordo di quella strage di 185 connazionali» ha dichiarato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, la quale ha ricevuto oggi il premio FertiliArt 2025-2050 alla Bancarella. Salone del libro dell’Adriatico orientale che si sta svolgendo in Riva III Novembre a Trieste all’interno del Villaggio Barcolana.
Il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza è intervenuto portando il saluto della città all’illustre ospite della rassegna organizzata dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia insieme al Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana istriana fiumana e dalmata.

In rappresentanza della giunta regionale l’Assessore al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen ha evidenziato che la conoscenza della catastrofe di Arsia e dell’esodo giuliano-dalmata (la madre del Ministro Calderone è nata ad Arsia un mese prima del terribile incidente ed è stata esule in tenera età) sono ben note a Trieste ed ha ringraziato il Ministro per la sensibilità che dimostra sull’argomento.

Renzo Codarin, Presidente nazionale dell’ANVGD, è stato lieto di accogliere un Ministro della Repubblica alla Bancarella e le ha illustrato il grande lavoro che stanno portando avanti le sigle che si riuniscono nella Federazione delle Associazioni degli esuli istriani fiumani e dalmati da lui presieduta: «L’ANVGD è la prima associazione della diaspora adriatica a costituirsi e ancora oggi svolge un lavoro di avanguardia per diffondere la conoscenza della nostra storia: merito delle splendide individualità che collaborano con noi, come il gruppo dell’Ecomuseo Egea di Fertilia»

Tale museo, dedicato all’esodo giuliano-dalmata e alla figura di Egea Haffner, la bambina con la valigia dell’iconica fotografia, è stato allestito dall’architetto Stefano Govoni, il quale ha in particolare ideato l’angolo della sede espositiva in cui due enormi carte geografiche sono unite da fili rossi: ognuno di questi è stato steso da un esule che ha congiunto la sua località di provenienza con quella in cui la sua famiglia si è poi stanziata, in Italia o nel mondo. Questa trama di «fili della memoria» ha ispirato la conformazione del Premio FertiliArt che attesta la sensibilità e l’attenzione che singoli o figure istituzionali dedicano alla storia di Fertilia ed in questa sua prima edizione è stato consegnato al Ministro Calderone appunto dall’assessore comunale di Alghero Raniero Selva.

«Mia nonna partì in treno dall’Istria portandosi mia madre e solamente un fagotto. Il ferroviere le chiuse in un vagone affinchè non corressero rischi e quando lo riaprì erano finalmente in salvo – ha raccontato la prima donna sarda a diventare Ministro – Mia nonna ci raccontò poco della sua storia, ricordava soltanto con tantissima nostalgia la bellezza di quei luoghi. Le prime generazioni dell’esodo spesso non hanno raccontato la loro tragedia, noi oggi non dobbiamo dimenticare ma andare avanti lanciando un messaggio di pacificazione, che in quest’epoca di conflitti è di una drammatica attualità»

Il Ministro Calderone è stata presente alla fermata di Bologna del Treno del Ricordo nel 2024 (una tappa molto significativa pensando all’episodio del “treno della vergogna”) e a Sassari nel 2025, andando poi in visita ufficiale al Museo Egea di Fertilia, alla periferia settentrionale di Alghero.

Il Presidente dell’Università Popolare di Trieste Edvino Jerian ha fatto dono al Ministro di due pubblicazioni che il suo ente ha dedicato ad Arsia («L’UPT lavora da 125 anni per la cultura italiana nell’Adriatico orientale e da 60 funge da cerniera con le comunità italiane rimaste oltre confine»), Giorgio Tessarolo, Vicepresidente dell’Associazione delle Comunità Istriane, ha fatto dono di un suo libro di poesie dedicate all’Istria, una delle quali parla proprio della tragedia di Arsia, e Pamela Rabaccio, Vicepresidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo, ha donato una pubblicazione dedicata al Silos, il magazzino di Trieste che rappresentò la prima tappa dell’esodo per migliaia di profughi giuliano-dalmati.
Lorenzo Salimbeni



