Il Giorno del Ricordo non si contrappone alla Shoah

In merito alle dichiarazioni del Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Prof. Tomaso Montanari, duole constatare che la storia del confine orientale viene interpretata sempre nell’ambito del fascismo e dell’attacco politico alla destra, dimenticando secoli di presenza, storia, cultura e tradizione italiana sulle coste dell’Adriatico orientale, nonché l’adesione al Risorgimento di classi dirigenti e volontari autoctoni. Anche la storia dell’arte, disciplina che Montanari insegna, dimostra che le coste dell’Adriatico orientale hanno mantenuto nel corso dei secoli un profondo legame culturale ed identitario con la penisola italiana, in termini di committenze e di artisti che operavano su entrambe le sponde.Il 10 febbraio ricorda la data in cui nel 1947 l’Italia firmò il Trattato di Pace che pose fine alla Seconda guerra mondiale: nonostante la lotta partigiana, la cobelligeranza e la resistenza dei militari internati dalla Germania nazista, l’Italia fu pesantemente punita. Gran parte di questa punizione gravò sulle spalle dell’italianità autoctona in Istria, Carnaro e Dalmazia, le cui terre furono assegnate alla Jugoslavia comunista ed i beni nazionalizzati o confiscati dal regime comunista. Riguardo tali proprietà, nonostante le tutele previste dal Trattato di Pace, Italia e Jugoslavia si accordarono affinché venissero conteggiate per pagare i danni di guerra che Roma doveva a Belgrado. Un conflitto perso dall’Italia intera fu pagato dai giuliano-dalmati, i quali videro come decisiva nella propria storia la data del 10 Febbraio ancor prima che la Legge 92/2004 istituisse il Giorno del Ricordo.Nessuna contrapposizione quindi con la Giornata della Memoria e con la Shoah, la quale devastò, tra l’altro, le comunita ebraiche di Trieste, Gorizia, Fiume e Spalato. Questa ulteriore triste pagina nella complessa storia del confine orientale colpiva pesantemente proprio una comunità che in epoca risorgimentale aveva sposato la causa dell’italianità ed aveva già subito la vergogna delle leggi razziali proclamate da Mussolini proprio a Trieste.

Giuseppe de Vergottini

Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati

Foibe, Montanari: “Nessuno le nega, contesto uso strumentale”

“La destra italiana sta equivocando, ci sta marciando, sta inventando tutto. Per fortuna c’è un testo pubblicato. Nessuno nega le foibe, ma è l’uso strumentale, politico che la destra neofascista fa delle foibe che contesto”. Lo storico dell’arte, accademico e rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, interpellato dall’Adnkronos risponde così alle critiche di molti rappresentanti della destra, dopo la pubblicazione su un quotidiano nazionale di un suo articolo sulle foibe.E aggiunge: “La destra sta ingigantendo le foibe da un punto di vista storico, numerico e soprattutto cerca di equipararle alla Shoah, dopo aver ottenuto una Giornata del Ricordo messa in calendario. La falsificazione storica è aver creato quella giornata in contrapposizione alla Giornata della Shoah. Questa è la falsificazione, l’equiparazione dei due tragici eventi”.

“Pagina tragica le foibe, purtroppo come tante altre – continua lo storico e rettore dell’Università per Stranieri di Siena – Come i bombardamenti americani o quelli degli alleati sulle città italiane, come le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki”. Tomaso Montanari cita lo storico Eric Gobetti. “La Giornata del Ricordo, come è stata concepita è il momento in cui la versione del neo fascismo italiano diventa la versione ufficiale dello Stato’, parole sue che condivido”.

Tomaso Montanari ribadisce ancora la sua linea difensiva. “Non nego le foibe – spiega ancora – Ma contesto l’uso che se ne è fatto e l’uso della Giornata del Ricordo, primo firmatario Ignazio La Russa. E’ una legge dei neofascisti. Secondo me andrebbe cancellata”.

E sulla richiesta di revoca dell’incarico di rettore al premier Draghi e al ministro dell’Università Messa, Montanari replica sempre con l’Adnkronos: “quello che mi sconcerta è che alcuni deputati della Repubblica siano così ignoranti da non sapere che i rettori non li rimuove il ministro, non li rimuove il parlamento, sono cariche elettive. Esiste l’articolo 33 della Costituzione che protegge l’autonomia delle Università, una volta che un rettore è eletto – ricorda Montanari – solo la magistratura lo può rimuovere e solo per reati gravi. Ci vuole l’interdizione”.”Purtroppo tutto ciò dimostra un grave analfebetismo istituzionale e il sommo disprezzo per la libertà di pensiero, per la libertà della ricerca e l’autonomia dell’università – conclude Montanari – Non mi permetto di chiedere le dimissioni di questi parlamentari. Ci dovrebbero però essere parlamentari degni, capaci almeno di conoscere l’ordinamento dello Stato”.

Fonte: Adnkronos – 26/08/2021

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ADN0371 7 POL 0 ADN POL NAZ FOIBE: MICICH (ARCHIVIO-MUSEO STORICO FIUME), ‘MONTANARI CHIEDA SCUSA, SI OCCUPI DI ARTE’ = Roma, 28 ago. (Adnkronos) – “Sono affermazioni politiche e ideologiche quelle di Montanari. Chieda scusa pubblicamente alla popolazione giuliano-dalmata e alle vittime. Si occupi di arte e non di storia”. Lo ha detto all’Andkronos Marino Micich, direttore dell’Archivio-Museo storico di Fiume, commentando le dichiarazioni sulle Foibe di Tommaso Montanari, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena. “Il suo è un revisionismo ideologico tipico del vecchio Pci. C’è purtroppo un ritorno alle vecchie posizioni: la sua è la stessa tesi degli storici jugoslavi di Tito. Io conosco il croato e ho letto molti documenti: hanno la stessa visione. Quando poi dice che il giorno del ricordo delle Foibe è un giorno delle destre sbaglia perché non ricorda che quasi tutto il Parlamento votò la sua approvazione. Solo i Comunisti Italiani di Rizzo e Diliberto e una parte di Rifondazione votò contro. Montanari evidentemente si rifà alla loro ideologia: le sue dichiarazioni sono simili alle loro”, chiosa Micich. (Mam/adnkronos) ISSN 2465 – 1222 28-AGO-21 14:35 NNNN

Fonte: Adnkronos – 28/08/2021

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