Lunedì 10 febbraio, nell’Aula di Palazzo Madama, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è svolta la cerimonia di commemorazione del Giorno del Ricordo, solennità nazionale e civile istituita nel 2004 (Legge n. 92), in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, e delle vicende del confine orientale. Il Presidente Grasso, nel suo intervento, ha sottolineato che «ciascun Paese ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo. L’istituzione del “Giorno del Ricordo” vuole essere un modo per affrontare in maniera condivisa le cause e la responsabilità di quanto è accaduto e per superare tutte le barriere di odio, diversità e discriminazione».
Il Presidente nazionale Anvgd Antonio Ballarin ha rivolto l’indirizzo di saluto a nome degli Esuli, una folta rappresentanza dei quali era presente alla solenne cerimonia. È seguito l’intervento dello storico Luciano Monzali, docente nell’Università degli Studi di Bari, del Vice ministro degli Affari Esteri Marta Dassù e del Presidente del Senato. Presenti il Presidente della Camera, Laura Boldrini, il Presidente del Consiglio, Enrico Letta e il Presidente della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri, nonché diversi esponenti del Governo e il Sindaco di Roma, Ignazio Marino.
Nel corso della cerimonia il Capo dello Stato, il Presidente del Senato e il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Rossi Doria, premieranno le scuole vincitrici del concorso nazionale «La letteratura italiana d’Istria, Fiume e Dalmazia» promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Gruppo di lavoro sul confine orientale istituito con le associazioni degli Esuli.
Il Maestro Uto Ughi ha quindi eseguito i brani Allegro maestoso di Pugnani e Il Trillo del diavolo di Tartini, accompagnato al pianoforte dal Mestro Marco Grisanti. La celebrazione è stata trasmessa in diretta televisiva, a cura di RaiParlamento, su Rai Tre.
Per l’intervento del Presidente del Senato Pietro Grasso: