Presso la Chiesa di S. Bernardino in Piazza d’Armi (L’Aquila), si è svolta la cerimonia di commemorazione del 10 Febbraio: alla messa celebrata da Padre Marcello e da Padre Quirino, è seguita una toccante preghiera innalzata dalla professoressa Aniceti, nonché la testimonianza storica di Livio Gobbo, esule novantenne dall’Istria e presidente del Comitato Anvgd, il quale ha ricordato con profonda commozione tutti i giovani e meno giovani crudelmente infoibati solo perché rei di essere italiani, ed in molti casi, in dissenso con il regime comunista di Tito. Un’occasione importante, quella vissuta soprattutto perché ha offerto lo spunto per avviare una riflessione sulle modalità di trasmissione delle vicende storiche e sul tema del Ricordo.
Un incontro sul tema è stato promosso presso il Liceo Scientifico della città, al quale Livio Gobbo, impossibilitato a partecipare, ha inviato un caloroso saluto all’organizzatore, col. Rocchi, nel quale ha scritto, tra l’altro: «L’occasione è propizia per ricordare che in noi Giuliani e Dalmati non verrà mai meno l’affetto, la stima e il profondo rispetto che portiamo alle Forze Armate italiane […]. Questi Uomini, unicamente per essere stati Italiani fedeli al giuramento prestato alla Patria Italia, subirono con estremo coraggio l’atroce e iniquo martirio delle Foibe. Ora dormono il Sonno della pace e sono annoverati fra gli Eroi senza Croce».