In merito alla mostra della cultura croata “Mosaico croato” che si svolge a Roma, presso il Museo della Civiltà romana all’Eur, precisiamo quanto segue:
Questa mostra, con i tanti convegni ed eventi previsti, riguarda solo in parte la cultura croata, tendendo, more solito a fagocitare anche quella dalmata d’espressione latina o italiana, che viene definita croata, sic et simpliciter. Includere nella mostra il plastico della cattedrale di San Doimo di Spalato, l’arca di San Simeone di Zara o il salvataggio della cupola di San Pietro, da parte del raguseo Boscovich, è fuorviante per i visitatori. Così non si può definire lo spalatino Marco Marulo solo quale iniziatore della letteratura croata, visto che scrisse in latino, in italiano e in ciakavo dalmata. Gli opuscoli gratuiti a disposizione conglobano nell’arte croata siti quali la Basilica Eufrasiana, l’Arena di Pola, città e monumenti dalmati in modo antistorico, vista la loro comune matrice culturale con la storia dell’arte romano-italica.
Siamo altresì dispiaciuti che gli organismi croati, che hanno organizzato la mostra, non si siano premurati di consultarci per un eventuale allestimento in comune. Nel 2011, alcuni responsabili di tali organismi presenziarono alla celebrazione del Giorno del Ricordo presso la Sala Giulio Cesare e noi speravamo che fosse un segnale per dare finalmente inizio ad una storia condivisa. Riconoscere il preponderante carattere latino ed italiano della cultura autoctona dell’Istria e della Dalmazia, almeno fino all’Esodo forzato dei suoi abitanti,successivo alle due guerre mondiali, costituirebbe il modo migliore per sanare le ferite e i risentimenti che ne sono derivati.
Siamo confidenti pertanto di poter organizzare quanto prima una mostra con la vera storia culturale dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia e di avere magari la possibilità di tenerla nella stessa sede, prestigiosa e così contigua al Villaggio Giuliano-Dalmata di Roma.
Il Presidente prof.ssa Donatella Schürzel
