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Il bilancio del sindaco di Capodistria sull’applicazione del bilinguismo

Il sindaco uscente di Capodistria Aleš Bržan ha detto che molto può essere ancora fatto sul fronte del bilinguismo e della tutela dei diritti minoritari, dicendosi dispiaciuto che l’italiano sia sempre meno parlato soprattutto dalle nuove generazioni

Abbiamo chiesto al sindaco uscente Aleš Bržan di fare un bilancio anche di come sono andate le cose con la locale Comunità Nazionale Italiana; con la quale si sono registrate, soprattutto negli ultimi tempi, alcune incomprensioni. “Su questo fronte è stato un mandato molto diverso dagli anni passati”, ha detto il primo cittadino spiegando che secondo lui sarebbe mancata “una coerenza tra i rappresentanti della minoranza nel Consiglio comunale”.

“Credo che abbiamo comunque fatto dei passi in avanti”, ha aggiunto Bržan come l’assunzione di una traduttrice in pianta stabile al Comune che “cura la traduzione di tutti i testi del Comune”. Tante, però, le cose ancora da affrontare secondo il primo cittadino; anche perchè si tratta di “un processo che durerà ancora decenni” prima che, anche lui, “possa dire che tutto è stato portato a termine”.

“Bisogna avere sempre un occhio di riguardo per l’uso del bilinguismo, anche se purtroppo spesso ci scappa qualche svista”, ha ammesso promettendo di voler inoltre incrementare la cura del patrimonio storico del cimitero di Capodistria e dell’insegnamento nelle scuole della maggioranza della lingua italiana, che purtroppo “i giovani stanno dimenticando” e “questo”, ha concluso, gli “dispiace molto”.

Barbara Costamagna
Fonte: Radio Capodistria – 31/08/2022

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Aleš Bržan
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