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”Ierimo del Filzi” (Il Piccolo 06 feb)

LETTERE 

“Ierimo del Filzi” è un libro scritto a più mani dai collegiali del convitto Fabio Filzi di Pisino. È la Bibbia del giovane esule, perché in esso si dice della fuga in Italia, del ricovero provvisorio dei ragazzi a Grado e alfine nel collegio di Gorizia dal 1950 al 1975.

Dopo l’esilio in patria, c’è stata la diaspora delle famiglie in Italia. I ragazzi sono stati mandati in collegio a Grado, a Brindisi, a Cividale del Friuli, a Merletto di Graglia e, finalmente, ultimata la costruzione dell’edificio, a Gorizia. Il Filzi rinasce.

Il collegio è una nicchia poco conosciuta dagli stessi esuli. È un luogo in cui il bene il male convivono. Il bene è la sicurezza dai pericoli del dopoguerra, dalla fame e dalla miseria, è lo studio, è il diploma. Il male è l’ulteriore strappo dalla famiglia; è il dolore, la solitudine, la mancanza degli affetti primi e più cari di cui non si può fare a meno!

”Ierimo del Filzi” è in libreria anche a Trieste o può essere richiesto direttamente all’«Associazione Ierimo del Filzi», Residenza Golfo 651, 20080 Basiglio – Milano (tel. 02-90753673).

È prezioso perché dice del passato e del futuro dei ragazzi, e loro stessi ne danno testimonianza, dice dei loro studi, del valore del collegio per la loro crescita e formazione, dei loro successi nella vita in Italia e all’estero.

Il libro è la loro storia individuale e collettiva. Non si ferma i campi profughi, ma dice dello specifico Campo profughi del collegio, un piccolo mondo ancora inesplorato. Dice di ragazzi che dal nulla hanno costruito se stessi, una famiglia, una casa. Dice di centinaia di ”figli del dolore” che hanno vinto la scommessa della resistenza, della sopravvivenza, della vita.

Lettera firmata

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