Il Palazzo di Diocleziano, un sito archeologico iscritto nella Lista del patrimonio dell’umanità stilata dall’Unesco, è stato preso di mira dai “tombaroli”. Fortunatamente il sarcofago e gli altri reperti riportati alla luce nel corso di scavi abusivi eseguiti nei sotterranei di un palazzo del centro storico di Spalato sono stati sequestrati in tempo dalle forze dell’ordine. Il ministero della Cultura ha fatto sapere ieri che sono in corso gli accertamenti necessari a verificare che tutti i reperti rinvenuti durante gli scavi siano stati effettivamente recuperati dalle competenti autorità. Al ministero non fanno mistero del proprio disappunto per l’accaduto. Si teme, infatti, che gli scavi eseguiti in modo improvvisato possano aver danneggiato il sito archeologico. L’intera vicenda è stata denunciata all’Ufficio regionale della Procura di Stato di Spalato, che ha già provveduto a procedere nei confronti di due cittadini croati, rei probabilmente di aver danneggiato il patrimonio culturale e compromesso la statica dell’edificio nei cui sotterranei è stato eseguito lo scavo.
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