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I morti di Vergarolla (Il Piccolo 25 gen)

LETTERE

Ho letto la lettera di Natia Slote e voglio fare qualche considerazione. I crimini fascisti, seppur nefandi, sono stati compiuti in tempo di guerra, quando si rispondeva in maniera dura alle rappresaglie.

A guerra finita, invece, il regime jugoslavo di Tito ha commesso crimini tremendi nella Venezia Giulia. Infoibamenti di civili, di militari, deportazioni, deportazioni anche a scopo di lucro (so di persone assolutamente apolitiche e oneste, rilasciate dopo che avevano prosciugato interamente il loro conto in banca), stupri con conclusione tragica per le vittime.

Non ultimo, il terribile attentato di Vergarolla (Pola) avvenuto nell’agosto del 1946, dove morirono quasi cento persone, intere famiglie con genitori, figli, nonni, rei di passare una domenica al mare. Purtroppo il luogo era vicino a delle bombe inesplose, attivate all’uopo criminalmente da mani assassine che perseguivano un disegno di pulizia etnica.

E non sarà un caso se non è stato ancora firmato dai nostri governi il documento redatto dalla commissione italo/slava sui crimini nella Venezia Giulia.

Domando allora a Nadia Slote se il tono della sua lettera è quello giusto per ricostruire tra le due comunità italiana e slava, un clima di reciproca comprensione e di superamento dei tanti conflitti?

Mariuccia Pussini

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