Riccardo Muti sale sul palco, fa ondeggiare la bacchetta e nell’aria ferma del Sacrario di Redipuglia si materializza in onde sonore la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Non possono riprendere vita i centomila che vi sono sepolti, un sesto di tutti quelli che la Grande Guerra sterminò, ma per un istante – come immagina anche Guido Ceronetti in uno suo scritto – sembra che i milleduecento gradini sui quali più volte è scolpita la parola “Presente”, echeggino, partecipino. Non è una esecuzione qualunque, è il concerto contro ogni guerra, che commemora l’inizio del primo conflitto mondiale.
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