Grado Teatro e Anvgd Gorizia hanno messo in scena le “Ondate” di Otto von Leitgeb

Il Comitato provinciale di Gorizia dell’Associazione NAzionale Venezia Giulia e Dalmazia insieme all’Associazione Grado Teatro ha realizzato lunedì 3 aprile presso la Sala Bassi nel capoluogo isontino la lettura dialogata della novella “Ondate – Wellenschlag” di Otto von Leigteb, tradotta e adattata dalla prof.ssa Marina Bressan.

LETTORI: Addis Brizi della Torre di Valsassina e Tullio Svettini

VIOLINO : Enriketa Cefa

Otto von Leitgeb, quarto figlio di un ufficiale della Marina Militare Imperiale, nacque a Pola nel 1860. Dopo un breve periodo a Trieste la famiglia si traferì a Gorizia, a quel tempo una cittadina di circa 15 mila abitanti, dove il padre Georg, ritiratosi dal servizio, si stabilì in una villa nel quartiere di Strazig (oggi Straccis). A Gorizia Otto frequentò le ultime classi della scuola elementare, e successivamente il ginnasio- liceo, lo Staatsgymnasium. Conseguita la laurea in Giurisprudenza a Graz, ritornò in città e lavorò come segretario del barone von Ritter, facendo pratica come avvocato. Dopo il matrimonio con Antonia von Reyer, grazie alla ricchezza della moglie Otto poté abbandonare la vita lavorativa e dedicarsi completamente agli studi e alla narrativa. Scrisse una quarantina di novelle e quattro romanzi. Le sue opere principali risalgono quasi interamente al periodo goriziano. Allo scoppio della Prima guerra mondiale si trasferì nella sua tenuta di Sandhof in Carinzia, dove morì nel 1951.

Wellenschlag (Ondate), è ambientata a Grado, nei primi anni della sua rinascita come luogo di cura, la cui aria salubre e il mare invitavano le signore della media borghesia viennese a trascorrere con i loro figli un soggiorno sull’isola. Nel 1873, infatti, il pediatra fiorentino Giuseppe Barellai aveva fondato l’Ospizio marino per la cura delle malattie respiratorie, dove furono curati i bambini rachitici e scrofolosi dell’ospizio di Gorizia e Trieste. I successi della loro guarigione richiamarono la borghesia dalle città dell’Impero Austro-ungarico, tanto che Grado divenne la località balneare più frequentata di tutto l’Impero. Si arrivava a Grado in treno direttamente da Praga e Vienna, poi si saliva sul battello.

Introdotta dalla presidente del comitato ANVGD di Gorizia prof.ssa Maria Grazia Ziberna, è la prof.ssa Marina Bressan, che ha tradotto ed adattato il testo, a presentarci la lettura dialogata della novella, interpretata dalle voci narranti di Addis Brizi della Torre di Valsassina e Tullio Svettini e accompagnata al violino da Enriketa Cefa.

Marina Bressan: germanista, traduttrice, scrittrice, docente nelle Scuole Medie Superiori, ha svolto corsi all’Università di Trieste. E’ presidente del ‘’Centro Ricerche Turismo e Cultura di Gorizia’’, autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative, curatrice di innumerevoli cataloghi e mostre svoltesi nella nostra regione.

Tullio Svettini : nato a Rovigno nel 1941, era un bambino quando, dopo essere transitato per il campo profughi di Udine, nel 1949 arrivò esule a Grado (Gorizia), una cittadina di mare tanto simile a quelle istriane. Diplomatosi ragioniere, ha lavorato per quarant’anni nell’Ufficio tributi del Comune, seguendo allo stesso tempo fin da giovanissimo la sua vocazione artistica. Regista ed attore, è uno dei fondatori dell’‘’Associazione Grado Teatro’’, da decenni membro del Direttivo del comitato ANVGD di Gorizia.

 

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