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Gorizia si riscopre capitale mitteleuropea

«Gorizia rappresenta l’internazionalità senza frontiere». L’investitura, per la nostra città, è arrivata ieri mattina, non a caso, davanti ad un uditorio multicolore e multilingue, in piazza Sant’Antonio, nel cuore della 164° edizione della Festa dei Popoli della Mitteleuropa. Le parole sono dell’assessore regionale Elio De Anna, che ha voluto salutare così, in modo stringato visto il caldo ma esprimendo concetti significativi, la grande manifestazione tra cultura e folklore organizzata anche quest’anno a Gorizia. Con De Anna, davanti ad oltre 500 rappresentanti dei gruppi folkloristici della regione e di Austria, Croazia, Slovenia, Serbia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ucraina, hanno preso brevemente la parola poco dopo mezzogiorno tante altre autorità, mentre erano davvero una manciata i coraggiosi spettatori che hanno sfidato il sole a picco di una mattinata incandescente per assistere al corteo dei gruppi stranieri.

 

«La Festa dei Popoli ci dà la possibilità di vivere usi, costumi e amicizie – ha aggiunto De Anna -. Tutte cose ormai preziose nel mondo globalizzato in cui viviamo. Questa festa è particolarmente significativa, e non è un caso che si svolga a Gorizia, che per noi rappresenta l’idea di internazionalità senza le frontiere». «La crisi oggi rimette in discussione un’Europa che qui è stata ed è tornata unita – ha detto invece il sindaco di Gorizia Ettore Romoli – ed è in questi momenti che è ancor più importante manifestare la nostra voglia di stare assieme al di sopra dei confini». E il patron della manifestazione Paolo Petiziol ha voluto fare i complimenti a Gorizia per essere portatrice di questa “rinascita” culturale europea.

 

Prima del momento più formale della festa, i gruppi folkloristici si erano radunati in una piazza Sant’Antonio già battuta dal sole fin dalle 10 del mattino, per poi riunirsi in corteo e, al suono della musica di tanti paesi diversi, raggiungere il Duomo, dove monsignor Dino De Antoni ha celebrato la messa dedicata all’Europa. Poi, come detto, l’intermezzo ufficiale di piazza Sant’Antonio, e la salita in borgo Castello per il convivio “senza confini”. Per tutto il pomeriggio bande e suonatori hanno intonato musiche popolari ed inni, e graziose fanciulle in abiti tradizionali hanno ballato per gli spettatori, che hanno anche potuto usufruire del servizio di bus navetta gratuito attivato dal Comune. Di certo, però, il caldo africano non ha favorito un’affluenza massiccia, tenendo il grosso dei goriziani in casa, se non sulle spiagge. La festa è proseguita comunque fino a sera, per chiudersi in grande stile con il concerto offerto dall’orchestra di fiati “Val Isonzo”.

 

(fonte “Il Piccolo” 20 agosto 2012)

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