Gli studenti vincitori del Concorso Preghelli al Villaggio San Marco nell’ex CRP di Fossoli

Mercoledì 24 aprile, le classi dei vincitori del Concorso Anita Preghelli 2024, Edo Covino per la 5a C dell’Istituto Belluzzi Fioravanti e Luca Rondelli per la 5a O del Liceo Fermi di Bologna, si sono recate a visitare il Villaggio San Marco, che allestito nel 1954 all’interno del campo di Fossoli di Carpi, ospitò 250 famiglie italiane provenienti da Istria e Dalmazia, alcune di queste vi rimasero per 16 anni.

Del campo, dove vissero, nacquero, studiarono, si sposarono 1500 persone, ricorre quest’anno il 70° anniversario. La visita, promossa dal ANVGD Comitato Provinciale di Bologna con il sostegno della Presidenza del Consiglio del Comune di Bologna, che ringraziamo sentitamente, è iniziata con un incontro con Lucia Castelli, fotografa, autrice della mostra “Italiani d’Istria. Chi partì e chi rimase”, nata a Fossoli, e da Maria Antonia Piuca, esule da Pirano e vissuta per molti anni al Villaggio San Marco. Gli studenti hanno potuto ascoltare la storia di un campo profughi trasformatosi da luogo inospitale in un piccolo mondo curato, rimesso a nuovo dall’operosità degli esuli. La popolazione locale all’inizio non fu molto ben disposta verso questi “estranei” con atteggiamenti anche ostili.

Dopo l’introduzione le due classi hanno seguito ognuna una guida della Fondazione Fossoli, per capire come nacque il campo Fossoli, costruito nel 1942 dal Regio Esercito per imprigionare i militari nemici e, nel dicembre del 1943, trasformato dalla Repubblica Sociale Italiana in Campo di raccolta di ebrei e di oppositori politici. Fossoli: un luogo di memorie, un luogo che ricorda storie tragiche del secondo conflitto mondiale.

Tornati a Bologna, la classe del Fermi, ha proseguito la giornata visitando il Monumento ai Martiri delle Foibe a San Lazzaro raccontato dal cav. Marino Segnan, che ha voluto questo monumento, il primo della Regione, inaugurato domenica 1 ottobre 2012 e opera dell’artista Achille Ghidini. Realizzata in bronzo su basamento in travertino, l’opera è stata voluta e finanziata dal Comitato provinciale di Bologna dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, grazie anche al sostegno di alcuni generosi privati e alla piena collaborazione del Comune di San Lazzaro.

«Il Comune di San Lazzaro – ha dichiarato alla stampa locale Segnan – già nel 2000, ben prima che nel 2004 fosse istituito il Giorno del Ricordo, aveva deciso di dedicare una strada ai Martiri delle Foibe, dimostrando grande sensibilità verso questa tragedia che ha riguardato circa 12000 italiani, residenti nei territori di Fiume, dell’Istria e della Dalmazia e scomparsi. Per questo, quando il Comitato ha pensato di commissionare un’opera al noto artista Achille Ghidini, assai sensibile a temi della memoria, dell’impegno civile, della pace, abbiamo preso contatti con il Comune di San Lazzaro trovando una pronta risposta e una grandissima disponibilità nella persona del sindaco, Marco Macciantelli, e dei suoi collaboratori».

La giornata si è così conclusa con un’altra riflessione sui temi legati alla storia dell’Adriatico Orientale. Ringraziamo la Presidenza del Consiglio del Comune di Bologna per aver sostenuto il progetto, gli insegnanti che hanno accompagnato le classi, la professoressa Maria Letizia Cotti e il prof. Paolo Flamigni (IIS Belluzzi Fioravanti) e i professori Corrado Calò e Gian Marco Cantelli (Liceo Fermi). Ringraziamo Lucia Castelli e Maria Antonia Piuca per le testimonianze, la polisportiva Sammarinese di Carpi, e il cav. Marino Segnan per il racconto della storia del Monumento ai Martiri delle foibe di San Lazzaro. E, infine, un grato e affettuoso pensiero ad Anita Preghelli, nata a Pola e poi esule a Bologna, alla cui memoria abbiamo intitolato il premio.

 

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