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Gemellaggio tra i parchi di Brioni e Stelvio (Voce del Popolo 06 ott)

BRIONI – Nel pomeriggio di domenica scorsa sull'isola di Brioni Maggiore è stato firmato il patto di gemellaggio tra il Parco nazionale delle Brioni e il settore trentino del Parco nazionale italiano dello Stelvio. Il parco nazionale dello Stelvio, nato nel 1935, è uno dei più antichi e vasti parchi nazionali dell’Italia e d’Europa. Si estende su una superficie di 134mila ettari e comprende le vallate alpine della Lombardia, del Trentino e dell'Alto Adige. Lo Stelvio include un'ampia varietà morfologica con diversi ecosistemi situati a grandi dislivelli, da 650 metri sul livello del mare, fino alle vette dei ghiacciai, a quota 3.900 metri. Il Consorzio del Parco nazionale dello Stelvio è costituito da tre Comitati di gestione autonomi: quello della Regione Lombardia e delle provincie autonome di Trento e Bolzano. Della sezione del Trentino fanno parte le vallate di Rabbi e di Peio, dove è situato il comune di Pelizzano, che è gemellato con il comune istriano di Fasana.
Il Parco nazionale Brioni è nato nel 1983 e comprende 14 isole per una superficie totale di 735 ettari. È situato lungo la costa sud-occidentale dell’Istria e prima di diventare parco nazionale era stato scelto a residenza ufficiale dal presidente Tito. Ancor oggi custodisce la maggior parte degli animali provenienti da tutto il mondo, regalati a Tito da vari capi di Stato, eccezion fatta per gli animali feroci che sono stati trasferiti in altri zoo del Paese. Sulle isole dell’arcipelago vivono in libertà più di 1.000 tra cervi e daini. Le isole dispongono di vari impianti turistici, di un terreno da golf di 18 buche aperto tutto l’anno e un museo dedicato alla storia delle isole e al defunto presidente jugoslavo. Il parco nazionale è di proprietà dello Stato è impiega circa 250 dipendenti in pianta fissa.

Salvaguardia dell’ambiente

La cerimonia di gemellaggio è iniziata con il discorso del direttore del Parco delle Brioni, Eduard Kolić, che ha spiegato come l'obiettivo di questa collaborazione sia quello di mettere a disposizione gli uni degli altri le esperienze sulla salvaguardia dell'ambiente e dell'aspetto culturale delle due zone: “Durante tutto l'anno il materiale pubblicitario del Parco dello Stelvio sarà a disposizione dei nostri visitatori e viceversa, per promuovere assieme le bellezze naturali di queste splendide zone. Per avere un futuro i parchi devono essere aperti al turismo, sempre nel rispetto dell’ambiente, perché devono rimanere intatti per essere a disposizione delle generazioni future. Questo gemellaggio è un primo passo per avvicinare il Parco delle Brioni al giro delle istituzioni europee di questo tipo. Continueremo a lavorare in questo senso anche con altri parchi europei, ma abbiamo scelto di iniziare con il Parco dello Stelvio grazie al gemellaggio già esistente tra i comuni di Fasana e Pelizzano, che hanno creato una bellissima amicizia tra gli abitanti di queste due comunità, che hanno lavorato molto per conservare l’identità culturale dei propri territori”.

Verso nuove conoscenze

A seguire è intervenuto Angelo Dalpez, sindaco di Peio e presidente del Comitato di Gestione del Trentino per il Parco nazionale dello Stelvio, che ha sottolineato l’importanza di questo accordo nato circa tre anni fa: “Questa collaborazione ha già segnato dei risultati importanti, nonostante il nostro parco sia di tipo montano, mentre quello delle Brioni di tipo marittimo. Grazie alle sinergie che si possono creare con questo gemellaggio, siamo sicuri di poter imparare e condividere nuove conoscenze per assicurare un servizio di tutela e di salvaguardia dell’ambiente sempre migliore”.
Il presidente Dalpez ha poi consegnato a Kolić, per suggellare il gemellaggio, una statuetta in bronzo rappresentante un esemplare di aquila reale, simbolo del parco dello Stelvio.

Spettacolo della CI di Valle

La cerimonia è continuata con un ricco programma culturale offerto dalla Comunità degli Italiani di Valle. Il famoso ottetto vallese, guidato da Marino Floris, ha intonato “Picchia Picchia” e “Ola xe le notolade”, accompagnando l’entrata del gruppo storico della CI di Valle, con la sfilata dei costumi storici, dell’epoca della famiglia dei podestà Bembo – Soardo che guidò il comune vallese nel XVII secolo. A seguire, la bravissima cantante Roberta Poropat ha interpretato “Jedino moje”, mentre il gruppo folcloristico, guidato da Gino Poropat, ha presentato tre balli tipici di Valle: il “Dam passè”, il “Boemin” e il “Balun”. L’esibizione dei vallesi si è conclusa con l’inno del comune “Son nato a Valle”. Il programma è proseguito con la “klapa” femminile “Teranke” e il coro polifonico maschile “Sasso Rosso”, diretto da Adriano Delpez, che ha presentato diversi canti popolari tipici delle zone alpine del Trentino.
Durante tutta la cerimonia è stato possibile assaggiare i prodotti tipici di entrambe le zone. La Camera di Commercio del Trentino ha colto l’occasione per far assaggiare i suoi rinomati spumanti, tra i quali il famoso “Trento Doc”, e gli ottimi formaggi, come il “Trentin grana”, mentre l’associazione “Agroturist” ha presentato i prosciutti, gli oli d’oliva e i vini dei produttori agricoli del Comune di Fasana e della Città di Dignano.

Sandro Petruz

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