Frassetto, collaboratore di d’Annunzio a Fiume, verrà tumulato al Vittoriale

Riccardo Frassetto, pur nato a Roma nel 1893, ha origini trevigiane, di Crocetta del Montello; ha una vita avventurosa, una esemplare vivacità intellettuale e una naturale attitudine per la scrittura e per la dialettica. La sua personalità è forte, con riconosciute doti di leadership.

È tenente dei Granatieri di Sardegna nella Grande Guerra dove riporta tre ferite. Nel 1919 è promotore e primario protagonista della dannunziana Impresa di Fiume in quanto il 28 agosto del 1919 scrive da Ronchi di Monfalcone (oggi dei Legionari), a nome di altri sei giovani ufficiali, una lettera a Gabriele d’Annunzio, in quel periodo residente a Venezia, alla Casa Rossa. Pochi giorni dopo salgono in una Fiat T4 Gabriele d’Annunzio, il ten. Riccardo Frassetto, il ten. aviatore Guido Keller e l’attendente Italo Rossignoli. Al volante l’autista Giacomo Basso. Ecco il pensiero di Riccardo Frassetto:

Al via, sento in me lo scoccare di un attimo storico. Sono le ore quattordici e minuti trenta dell’11 settembre 1919.

Con il Comandante intrattiene un ventennale rapporto di amicizia, fiducia e frequentazione, fino alla morte del Poeta nel 1938. Scrive per il “Corriere dei Piccoli”, collabora con la SIAE e nel 1937 si trasferisce a Roma come fotografo ufficiale dell’E42, oggi EUR, l’Esposizione Universale di Roma del 1942, mai avvenuta causa guerra.

Nel 1941, viene richiamato come maggiore nel Secondo Conflitto Mondiale e combatte in Albania e Grecia. Nel 1943, è catturato ad Atene dai tedeschi che lo internano in un campo di concentramento in Germania. Rientrato in Italia, va a vivere a Treviso dove muore nel 1964 a 71 anni.

Scrive due libri. “I Disertori di Ronchi” del 1926, è approvato dal Comandante D’Annunzio con le seguenti parole: “Grazie per il tuo bel libro. Caro Riccardo, ora sei autore fra gli autori”. La pubblicazione riporta i fatti e gli antefatti dell’Impresa, ed è considerata dagli storici una attendibile testimonianza degli eventi fiumani.

Fiume o Morte” del 1940, non ha il successo del primo per l’entrata in guerra dell’Italia e per una bomba che colpisce il deposito dove erano immagazzinati. Il terzo, insieme ai futuristi Tommaso Marinetti e a Mino Somenzi è sospeso sul nascere, sempre causa guerra.

Modesto e riservato, solo dopo la sua morte, fu trovato l’Alto Encomio che il Vate gli aveva dedicato.

Il tenente dei Granatieri Riccardo Frassetto fu il più attivo, e il più a me vicino, tra i sette giurati di Ronchi. Dopo la Marcia, dopo l’occupazione di Fiume, per sedici mesi di invitto supplizio io l’ebbi sempre al mio fianco, cooperatore costante e vigilante. La sua sagacità è pari alla sua probità, il suo valore è pari alla sua modestia, la sua diligenza è pari alla sua attenzione. Fra tutti i miei Legionari egli è veramente esemplare. Non mai la più lieve ombra passò tra lui e il suo capo. In ogni occasione, nella più triste, nella più lieta, la sua luminosa sincerità non ebbe mai oscuramento.

L’urna cineraria di Riccardo Frassetto, ufficiale dei Granatieri di Sardegna e Giurato di Ronchi, verrà tumulata nella Cripta del Mausoleo del Vittoriale.

La solenne cerimonia è prevista per martedì 14 maggio alle 11.30, alla presenza del Presidente della Fondazione  Il Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri che terrà l’elogio commemorativo. Interverrà anche Giorgio Frassetto, discendente dell’illustre Granatiere e cultore di storia dell’impresa fiumana di d’Annunzio.

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.