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Frano Supilo, una bella storia ma senza gli italiani (Voce del Popolo 18 gen)

FIUME – Il fervore della politica e la passione del giornalismo, di cui fu uno dei pionieri in Croazia, sono alla base del cortometraggio a carattere biografico, “Frano Supilo – storia di un’illusione”, dedicato appunto al giornalista e politico croato, il cui debutto ufficiale si è avuto lo scorso giovedì all’Art Cinema “Croatia”. È l’undicesima opera della serie intitolata “Patristica Fluminensia”, promossa dalla casa di produzione cinematografica “Istra Film” e interamente diretta da Bernardin Modrić.

Alla presentazione, oltre all’équipe, sono intervenuti il sindaco Vojko Obersnel e Neven Šantić, vicecaporedattore del “Novi List”, in quanto il filmato celebra il 110.mo anniversario del quotidiano croato fondato proprio da Supilo.

Il documentario, attraverso la figura dall’attore Denis Brižić e la voce narrante di Damir Orlić (entrambi del Dramma Croato), ripercorre la vita dal politico e giornalista. Frano Supilo nacque a Ragusavecchia (Cavtat) nel 1870, in una numerosa famiglia di modeste condizioni economiche. Fece il suo ingresso nella vita politica e fondò il foglio “Crvena Hrvatska” (1891). Poi s’iscrisse al Partito croato dei diritti e ebbe come principale scopo politico la lotta per l’unificazione della Dalmazia alla Croazia, in modo da proseguire poi nel cammino verso la realizzazione di una futura federazione indipendente, che raccogliesse i popoli sloveno, croato e serbo. Questa filosofia di riunire gli slavi del sud in un unico paese, che insorgesse contro l’egemonia dell’impero austro-ungarico, fu il suo pensiero costante che lo accompagnò nel corso di tutta la vita. A seguito delle “lotte” all’interno della sezione ragusea del Partito croato dei diritti, Supilo si trasferì nel 1900 a Sušak, dove fondò il quotidiano “Novi List”. Esattamente come per il precedente foglio, proseguì con l’obiettivo di condizionare la politica croata, orientandola verso la cooperazione tra gli slavi del sud e l’amicizia con gli altri popoli messi a rischio dalla germanizzazione dell’Impero.

Il programma del primo numero della testata – come riportato nel documentario – era volto a raccogliere, rafforzare e organizzare la componente croata sulla costa Adriatica ed eliminare le ultime tracce d’italianità dall’Istria e dalla Dalmazia. La voce narrante di Damir Orlić spiega che il giornale di Supilo, rivolgendosi ai giovani e organizzando la distribuzione lungo la costa, riuscì a sconfiggere la concorrenza dei quotidiani in lingua italiana, in primo luogo “Il Piccolo” di Trieste, “demolendo la sua tutela politico-culturale”, che vigeva nei nostri territori. Dopo solo due mesi, principalmente a causa delle sue posizione politiche, Supilo fu costretto a pubblicare il quotidiano a Fiume, in modo da poter sfruttare le leggi giornalistiche del “Corpus separatum”, molto più liberali di quelle che vigevano a Sušak. Anche a Fiume, la sua penna continuò a sprigionare fuoco contro la scena politica croata, serva dell’Impero bicipite.

Nel filmato è riportato come Supilo operò un profondo cambiamento nell’arte del giornalismo in questi territori. Il “Novi List” fu il primo quotidiano ad avere due edizioni, una del mattino e una serale. La profonda voce dell’attore del Dramma Croato, afferma che con Supilo e la sua “creatura”, la città di Fiume divenne un importante centro della scena politica croata del XX secolo. Il documentario racconta anche di Supilo quale ideatore della “Politica del nuovo corso” e fondatore del Comitato Jugoslavo, che promulgava l’idea dell’unità nazionale tra sloveni, croati e serbi. “Un unico popolo con tre nomi, un’unica lingua e razza, ma con diverse vicende storiche e tradizioni culturali. Un paese comune che assicurerebbe un futuro comune e migliore”, sosteneva Supilo, interpretato da Brižić. Una federazione equa e democratica tra i popoli, che poi rappresenta l’illusione del titolo. Sempre più lontano dalla scena politica e dai segreti accordi tra le parti interessate, Supilo si ammalò di sifilide, addossando la colpa ai rivali politici, che lo avrebbero spinto tra le braccia di una donna infetta. Morì, completamente pazzo, in un manicomio di Londra nel 1917.

Terminata la proiezione, abbiamo chiesto a Bernardin Modrić per quale motivo la lunga tradizione giornalistica italiana di Fiume, che ha interessato la città a partire dal 1813 con la pubblicazione del “Notizie del Giorno”, cui ha fatto seguito una decina di giornali, non sia stata affrontata nel documentario. Modrić, che firma il progetto sia come regista sia come sceneggiatore assieme a Srečko Lipovčan, ha risposto che “l’intenzione era di evitare i dettagli, soprattutto per questioni di tempo. Anche la parte della storia croata è stata ridotta al minimo. Per non affrontare quindi l’intero ventaglio storico è stato scelto il principale avversario del ‘Novi List’ nel territorio dell’Alto Adriatico, ossia ‘Il Piccolo’ di Trieste”.

Il regista ha anche voluto sottolineare che “ Supilo non si rivolgeva alla popolazione di madre lingua e cultura italiana di queste terre, ma soltanto ai croati e serbi di Fiume, Zagabria e Vienna. In un momento della vita, la sua filosofia per una federazione comune comprendeva pure gli italiani dell’Istria e della Dalmazia. La sua fobia era rappresentata dalla germanizzazione dell’Impero. Non mi considero uno storico. Il mio compito era di dare una forma visuale alla sceneggiatura che è stata principalmente scritta da Srečko Lipovčan, recentemente scomparso”, ha concluso Modrić.

La pellicola è in programma presso il l’Art Cinema “Croatia” il 20 gennaio, con inizio alle ore 19.30. (gian)

 

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