''Il dovere che ci attende e' quello di non dimenticare e non far cadere nell'oblio una pagina della storia non solo italiana, ma anche europea, che colpevolmente e' stata taciuta per troppi decenni''. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha voluto esprimere un richiamo a non dimenticare il martirio e l'esodo giuliano-dalmata-istriano: l'occasione e' stata la celebrazione del ''Giorno del ricordo'' presso l'aula del Consiglio regionale lombardo. Presente, accanto a Formigoni, il presidente della Consulta regionale dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Sissy Corsi.
''Il sacrificio degli italiani dell'Istra, di Fiume e della Dalmazia – ha sottolineato Formigoni – e' stato taciuto per una convergenza di interessi, che vanno individuati nelle logiche che hanno portato alla Guerra Fredda e, in fondo, ancora una volta nei tratti caratteristici del secolo scorso. Tuttavia, oggi, liberi da condizionamenti ideologici, ciascuno di noi – a cominciare dal livello istituzionale per arrivare alle scuole – deve tributare l'onore dovuto agli esuli e alle vittime, a quanti hanno perso la propria terra, i propri cari e spesso la propria vita''.
Giorno del ricordo, dunque, e di riflessione sulla storia della cessione della citta' di Fiume, del territorio di Zara, del Carso triestino e goriziano e della creazione del territorio libero di Trieste: ''Diecimila italiani furono sacrificati sull'altare di una pace che aveva piu' che altro i tratti di un preciso interesse geopolitico. Oltre alle morti innocenti, il risultato di quel disegno fu l'esilio coatto di 350.000 profughi – ha proseguito il presidente della Regione Lombardia. Roberto Formigoni – Le tristi vicende che oggi ricordiamo – ha richiamato Formigoni – sottopongono alla nostra riflessione proprio il paradosso evidenziato da Bettiza, ovvero il prolungamento di un odioso conflitto dietro proclami di giustizia e in tempo di pace. E' noto, infatti, che le truppe del Maresciallo Tito avviarono, gia' all'indomani dell'8 settembre 1943, una politica di epurazione nei confronti degli Italiani che si trovavano sul confine orientale, culminata nel maggio del 1945. Cittadini di nazionalita' italiana furono gettati nelle foibe e internati nei campi di concentramento titini, secondo la folle equazione per cui un Italiano era per forza un fascista''.
A conclusione della cerimonia la premiazione della terza edizione del concorso per le scuole ''L'esodo degli Italiani dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia: storie, persone, affetti''. E proprio agli studenti Formigoni ha voluto rivolgere un forte appello: ''Nel campo della liberta' e della democrazia occorre sempre esercitarsi per riconquistare i valori della pace e della giustizia''.
(fonte ASCA)