La Comunità degli italiani di Fiume sta affondando e l’Unione italiana non dimostrerebbe alcun interesse per salvarla. È questo il messaggio lanciato dall’Assemblea del sodalizio di Palazzo Modello. Orietta Marot, presidente dell’Assemblea CI, ha illustrato la situazione tutt’altro che rosea in cui versa la Comunità, che rischierebbe di chiudere a causa dei problemi finanziari. Il passivo del 2014 è di 53.932 kune, di cui 26.684 riguardano le spese di gestione. Il rimanente, nella maggior parte dei casi si tratta di fatture non ancora saldate, ma che comunque verranno pagate. “Abbiamo effettuato un’attenta analisi delle spese e previsto dei tagli affinché si possano assumere una segretaria e un custode, tenendo in considerazione che le spese di gestione per il 2013 e il 2014 sono state di 700.000 kune circa. Quando ci siamo resi conto della situazione abbiamo fatto una richiesta per un contributo straordinario di 52mila euro, affinché si possano garantire il funzionamento della Comunità e lo svolgimento delle attività. Lo abbiamo fatto sapendo che le entrate dell’UI ammontano a 5 milioni di euro e che la CI, con i suoi 9.400 iscritti, è la maggiore Comunità, per cui dovrebbe godere di maggiore considerazione” –, ha dichiarato Orietta Marot.
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