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Fiume: addio al bagno Riviera (Voce del Popolo 05 gen)

In questi giorni i “veci” fiumani, oltre a congedarsi da un altro anno che se ne va, sono costretti pure dire addio a quello che per decenni è stato il loro tradizionale ritrovo balneare, ovvero il popolare bagno Riviera. Quel lembo di mare a Cantrida ha rappresentato per anni il punto d’unione tra fiumani esuli e rimasti, che si incontravano ogni estate per “far due ciacole”, per trascorrere il tempo cantando e giocando a briscola o a tresette e, naturalmente, per fare qualche “nudada”. Anche se il vecchio Riviera come lo conoscevano i suoi affezionati frequentatori non esiste più dagli anni 80, quando era iniziata la sua demolizione, con il passaggio di proprietà al cantiere navale “3. maj”, l’ala occidentale dello stabilimento era rimasta in vita per altri vent’anni. Ora è stato abbattuto anche questo pezzo che apparteneva alla storia fiumana e a tempi migliori.

Infatti, l’8 dicembre scorso le ruspe e gli operai hanno iniziato a buttare giù ciò che rimaneva del Riviera, ossia la terrazza, che un tempo veniva assiduamente occupata da una parte dai giocatori di calcetto e dall’altra dagli amanti della tintarella. Al suo posto, nell’arco di otto mesi, sorgerà una lussuosa casa privata a tre piani. Ad accaparrarsi l’attraente particella in riva al mare, contesa dagli investitori già negli anni 90, è stato il noto pittore dalmata, fiumano d’adozione, Joško Eterović, che non ha voluto rendere noto l’importo speso per questo lotto, che si estende su una superficie di ben 645 metri quadrati.

L’ambizioso progetto dell’artista dalmata non è piaciuto però, ad alcuni abitanti di via Pola, ovvero coloro che saranno i suoi futuri vicini di casa. Una di loro è la connazionale Nives Markov, che abita da anni sopra il bagno Riviera. La nostra interlocutrice ha espresso il proprio disappunto per il fatto che l’imponente immobile, una volta edificato, impedirà agli habitué di accedere all’ex Riviera: “Tengo a sottolineare che non abbiamo nulla in contrario che Eterović costruisca un atelier monopiano, ma elevare l’abitazione a ulteriori due piani andrà a modificare irrimediabilmente l’aspetto di questo pezzo di costa a noi tanto caro”. La Markov ha sottolineato, inoltre, che l’artista ha già iniziato a complicare la vita ai residenti di via Pola, poiché ha occupato senza preavviso due posti auto nella suddetta via, che si trovano immediatamente al di sopra della futura abitazione.

Nonostante i residenti di via Pola abbiano manifestato il loro disappaunto, stando alle parole del capodipartimento cittadino per l’attuazione della documentazione relativa all’assetto territoriale e all’edilizia, Ljiljana Buljan, l’artista ha ottenuto lo scorso giugno la licenza edile, e sulla base di ciò può procedere alla costruzione dello stabile. La Buljan ha rilevato che il lotto in questione è un terreno privato che non è soggetto alla legge sul Demanio marittimo.

Monica Kajin Benussi

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