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Firenze: Kitty Braun racconta l’esodo giuliano dalmata

Un incontro con una donna straordinaria, sopravvissuta al campo di Bergen-Belsen, profuga giuliana e fiorentina d’adozione dal ‘47: si chiama Kitty Braun e ad ascoltare e discutere la sua toccante testimonianza, martedì 5 marzo 2013 alle 15.30 nella Sala Incontri di Palazzo Vecchio, ci saranno tra gli altri l’assessore Cristina Giachi, la presidente della Commissione pace Susanna Agostini, la giornalista della Nazione Iliaria Ulivelli, Laura Piccioli del direttivo Aned, la responsabile dei progetti educativi del Comune Laura Giolli e la fotografa Giorgia Calvanelli, curatrice delle immagini e dei contenuti dell’iniziativa.

Un appuntamento che declina al meglio la prossima Festa della Donna raccontando l’esperienza di vita di Kitty, nata a Fiume nel 1936, catturata dai tedeschi con tutta la sua famiglia l’11 novembre 1944, deportata prima a Ravensbruck e poi a Bergen-Belsen, liberata dall’esercito britannico il 15 aprile 1945 (ma il fratellino Robi non sopravviverà) e profuga istriana dopo il Trattato di Parigi del 1947, quando l’Italia cede Fiume alla Jugoslavia e i Braun decidono di trasferirsi a Firenze. Da allora Kitty vive nella nostra città, dove è stata insegnante di latino e greco, anche al liceo Galileo.

L’iniziativa di martedì è nata dall’incontro tra Kitty Braun e Giorgia Calvanelli, avvenuto dopo il viaggio ad Auschwitz della fotografa e grazie all’impegno di Susanna Agostini. La testimonianza di chi ha fatto ritorno dall’inferno (a Bergen Belsen morì anche Anna Franck) ed ha pienamente vissuto la sua vita, senza mai dimenticare.

(fonte www.gonews.it 2 marzo 2013)

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