Egea Haffner riannoda il filo della memoria a Fertilia

Egea Haffner “la bambina con la valigia” emblema dell’esodo giuliano-dalmata, ha voluto donare al museo di Fertilia che porta il suo nome, l’originale della famosa foto scattata a Pola il 6 luglio del 1946, che la ritrae mentre sta per lasciare la sua città natale per dirigersi, esule, in Trentino al termine di un peregrinare tra Centri Raccolta Profughi.

Egea rappresenta oggi tutti gli esuli del mondo che hanno dovuto abbandonare la loro casa per sfuggire alle violenze ed alle persecuzioni del regime comunista jugoslavo di Tito contro l’italianità autoctona dell’Adriatico orientale.

Con Mauro Manca, organizzatore ed animatore dell’Ecomuseo Egea, erano presenti il sindaco di Alghero, Mario Conoci, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, gli assessori Cocco e Vaccaro, oltre ai numerosi sostenitori e collaboratori dell’ecomuseo.

Un ampio servizio è stato dedicato da Videolina, mentre la testata online Alguer.it ha seguito in diretta sulla sua pagina Facebook la cerimonia, che è culminata con il collegamento da parte di Egea Haffner del filo della memoria dalla natia Pola (ove suo padre fu sequestrato dai miliziani titini nel 1945 senza far più ritorno) a Rovereto, in provincia di Trento, ove ha potuto finalmente ricostruire la propria esistenza.

«Ho partecipato con emozione – ha commentato il Sindaco Conoci [dal cui profilo Facebook è tratta la foto di apertura, NDR] – a questa toccante cerimonia che ci aiuta a riannodare i fili della memoria su una vicenda tragica sulla quale era calato un velo di silenzio che dobbiamo contribuire a sollevare, anche per evitare di rivivere quel dramma a causa degli eventi che, ancora oggi, si stanno verificando nel cuore dell’Europa» [LS]

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