Edizione numero 10 per la Corsa del Ricordo a Roma

Il ritorno alla sua data originaria ed al percorso tradizionale, il significativo traguardo della decima edizione a Roma, nuove città in cui verrà disputata e la presentazione con l’intervento del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi: la Corsa del Ricordo 2023 si preannuncia sotto i migliori auspici.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione, svoltasi presso la sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la manifestazione sportiva ideata dall’Asi (Associazioni Sportive Sociali Italiane) e sostenuta fin dall’inizio dal Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia si è dimostrata pronta a tornare alla normalità in grande stile dopo le ultime due edizioni svoltesi in maniera condizionata dalle restrizioni pandemiche. Partenza domenica 5 febbraio alle ore 9:30 in Piazza Giuliani e Dalmati, nel quartiere giuliano-dalmata di Roma con un percorso che, grazie alla disponibilità dell’Esercito Italiano, attraverserà anche la cittadella militare della Cecchignola.

Il Ministro Abodi ha evidenziato l’importanza di questo evento sportivo per veicolare ai giovani un messaggio storico ed identitario, finalizzato a ricordare le tragedie delle foibe e dell’esodo che colpirono quelle terre adriatiche in cui ancora oggi, a prescindere dalla comunque positiva caduta del confine in Istria per effetto dell’entrata della Croazia nell’area Schengen, si percepisce un’italianità che va oltre i confini di Stato. Il marciatore Abdon Pamich, esule fiumano e medaglia d’oro olimpica, è stato indicato come uno dei simboli di questa manifestazione.

Davvero orgoglioso il Presidente Nazionale Asi Claudio Barbaro, il quale ha evidenziato come la location stessa della conferenza stampa certifichi il successo crescente della Corsa del Ricordo: dalla sede del CONI al Senato della Repubblica e adesso una delle sedi romane della Presidenza del Consiglio. Ulteriore soddisfazione giunge dalla notizia che dopo l’estate, allorché la Corsa avrà luogo in altre località, oltre alle conferme di Trieste, Milano e San Vito dei Normanni si aggiungeranno Catania, Novara, San Felice Circeo in provincia di Latina e molto probabilmente pure Verona. «Se oggi siamo qui a celebrare questi risultati – ha affermato Barbaro – è tutto merito di quel “pazzo visionario”, come ci piace chiamarlo, di Roberto Cipolletti, che ebbe questa idea dieci anni fa. Da allora si è sviluppata una filiera sportiva che affonda le sue radici nell’epoca dell’amministrazione comunale di Gianni Alemanno e che oggi coinvolge anche realtà come l’Associazione Bancari Italiani di Roma che ci dà una grossa mano nella fase organizzativa»

Roberto Tavani ha assicurato il costante sostegno della Regione Lazio e Federico Rocca ha rappresentato la vicinanza di Roma Capitale a questo evento che coniuga felicemente sport, storia e cultura e che per il secondo anno consecutivo avrà il supporto di Radio New Sound Level, la quale trasmetterà in diretta le fasi salienti.

La professoressa Donatella Schürzel, Presidente del Comitato provinciale di Roma dell’Anvgd, ha evidenziato come la Corsa del Ricordo rappresenti un ulteriore aspetto dell’integrazione nel tessuto sociale romano del quartiere giuliano-dalmata, che pur conserva la sua peculiarità: sono lontani i tempi in cui i profughi adriatici dovevano andare a piedi fino alla Basilica di San Paolo per trovare il capolinea di un autobus. «A differenza di altre località – ha sottolineato la Schürzel – Roma ha accolto subito generosamente la comunità giuliano-dalmata. Ha peraltro detto bene il Ministro Abodi riguardo l’italianità nell’Adriatico orientale, che sopravvive grazie alla comunità nazionale autoctona, con la quale l’associazionismo degli esuli ha adesso ottimi rapporti grazie ad un ricambio generazionale che ha ricucito lo strappo rappresentato dall’esodo. Chi ha vissuto la separazione traumatica dalle terre d’origine ha trasmesso una dolorosa eredità, ma oggi le prospettive son ben diverse»

Pure l’Associazione Nazionale Dalmata, fondata a Roma nel 1919 dagli esuli che abbandonavano la Dalmazia che non era stata annessa al Regno d’Italia, è stata a fianco della Corsa del Ricordo fin dall’inizio: «Nel corso di un evento dedicato alla storia del confine orientale che l’And ha organizzato al Parlamento Europeo – ha dichiarato la presidente Carla Isabella Elena Cace – ho definito la Corsa del Ricordo una “rivoluzione culturale”. L’Asi ha, infatti, a dimostrato che si può parlare del Ricordo in tanti ambiti, sostenendo così il lavoro di divulgazione che le associazioni storiche portano avanti»

L’Assessore allo Sport del Comune di Novara Ivan De Grandis ha quindi preannunciato l’adesione del capoluogo piemontese, individuando già nel quartiere Dalmazia, che raccolse centinaia di profughi adriatici, la possibile sede del percorso. Nel Campo Profughi cittadino aveva trovato accoglienza proprio Pamich mentre il suo concittadino Giovanni “Nini” Udovicich è stato una bandiera della squadra di calcio, tanto che De Grandis ha provveduto a intitolargli la curva dello stadio “Silvio Piola”. Felice Capponi ha, invece, espresso l’impegno dell’amministrazione comunale di San Felice Circeo ad accogliere la Corsa del Ricordo all’insegna del motto «lo sport è salute, ma anche insegnare la storia».

Conclusione affidate a Roberto Cipolletti, il padre della Corsa del Ricordo: «La nostra manifestazione si svolge all’insegna dell’inclusività – ha specificato il dirigente dell’Asi Roma – poiché la camminata non competitiva di 3 chilometri e mezzo si affianca alla competizione di 10 chilometri. Le iscrizioni vanno a gonfie vele e le città italiane che chiedono di aderire sono ulteriore motivo di soddisfazione. Trieste è ormai una sede storica con il percorso che dopo la splendida piazza Unità d’Italia adesso ha trovato la sua collocazione ideale presso la Foiba di Basovizza. Milano e San Vito dei Normanni hanno confermato l’impegno al nostro fianco e adesso sono molto bene avviate le trattative con Verona e San Felice Circeo dopo che a Catania e Novara abbiamo già avviato l’organizzazione»

Lorenzo Salimbeni

 

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