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Dove va l’istroveneto? Cercansi testimonianze – 12mar13

Il Festival dell’Istroveneto, che si terrà a Buie dal 2 al 4 maggio include nel suo variegato programma anche due concorsi: uno letterario destinato ai ragazzi e uno per videoamatori di tutte le età. Abbiamo incontrato la capostipite della manifestazione, Marianna Jelicich Buić, proprio mentre fervono i preparativi per questa seconda edizione, preparativi che sono iniziati praticamente al termine della scorsa edizione. Il lavoro adesso si fa sempre più intenso. Il 15 marzo scadono i termini di consegna delle opere di entrambi i concorsi.

Qual è l’importanza del concorso letterario dal punto di vista socioculturale?

“Ha una duplice valenza: da una parte serve a stimolare i ragazzi nella scrittura in istroveneto, che è la lingua madre per molti di loro, e poi c’è la questione di analisi che facciamo sui testi. Grazie agli scritti dei partecipanti capiamo in che modo si sta evolvendo il dialetto, quali parole vengono usate e quali vengono attinte da altri idiomi. Dobbiamo considerare che molte parole istrovenete si sono modificate con la globalizzazione. Ad esempio non esiste una traduzione di ‘i-pod’ in istroveneto. Poi basta pensare al fatto che alcune parole, come ad esempio ‘stechìn’, a Pola è la molletta per stendere il bucato, mentre a Buie significa stuzzicadente e la molletta viene chiamata ‘ciapìn’. I testi pervenuti diventano un documento storico-linguistico. Dobbiamo intendere il Festival non come un evento di tre giorni, ma come un progetto che dura tutto l’anno”.

Per realizzare questo tipo di concorsi ci vuole la collaborazione di diversi soggetti. Possiamo affermare che le istituzioni collaborano?

“L’attore principale per una buona affluenza ai concorsi, sia letterario che video, sono le nostre scuole. Senza la loro promozione interna non sarebbe possibile raggiungere i ragazzi, che hanno bisogno di esser stimolati e coinvolti. E poi, qui mi riferisco a coloro che partecipano alla categoria degli ‘over 18’ del concorso video, sono importanti anche i media: giornali, radio e tv”.

A proposito del concorso per videoamatori, l’anno scorso non non pervenute tantissime opere. Quest’anno avete migliorato la promozione?

“Il concorso video ha carattere documentaristico ed è rivolto a tutti, dal momento che le due categorie sono suddivise ‘Under 18’ e ‘Over 18’. Probabilmente l’anno scorso molti hanno inteso in modo errato il senso e le modalità di questo concorso. Voglio specificare che non è destinato a persone che si occupano di produzione video, ma vi possono partecipare tutti. Anzi, abbiamo proprio eslcuso i professionisti del settore. Lo scorso anno ha vinto l’opera ‘Semi de pomo’, che ha divertito tutti. La cosa bella è che i video, essendo per regolamento caricati su Youtube, si possono vedere in qualsiasi momento. L’abbiamo inteso proprio per la facilità che oggigiorno si ha nel creare un video e caricarlo sulla più famosa videoteca gratuita del web. Basta un cellulare, un tablet o una macchina fotografica con modalità video e il gioco è fatto. Certamente non sarà la qualità dell’immagine a fare la differenza nell’esito della gara, ma vincerà l’idea migliore, vinceranno i testi e la sceneggiatura”.

In che modo ci si può avvicinare al festival? Quali sono i contatti?

“Abbiamo il sito internet www.istroveneto.com, dove si possono trovare tutti i bandi di concorso, i regolamenti, ma anche materiale d’archivio della scorsa edizione. L’indirizzo di posta elettronica di riferimento è festivalistroveneto13@gmail.com, al quale è possibile inviare richieste di informazione, consigli, suggeriementi e critiche. L’arma vincente di quest’anno, però, è la pagina Facebook del festival www.facebook.com/FestivalDellIstroveneto, che registra ogni giorno tantissime visite e interazioni con il popolo del famoso social network”.

Daniele Kovačić
“la Voce del Popolo” 8 marzo 2013

 

 

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