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Delegazione UdI visita Carinzia (Agi 14 set)

(AGI) – Trieste, 14 set. – Si e' concluso il "viaggio della memoria" dell'Unione degli Istriani in Carinzia, che ha visto una delegazione dell'Associazione commemorare le vittime dell'occupazione jugoslava dopo la prima e dopo la seconda guerra mondiale. La visita e' cominciata a Gurk, localita' che ospita dal 2007 un monumento all'esodo istriano ed una sezione dedicata alle foibe ed alla pulizia etnica a danno dei giuliano – dalmati nella sezione del Museo degli Esuli allestito nella Kulturstutte der Heimat. Dopo la deposizione di una corona al monumento che ricorda tutti gli Esuli d'Europa, dinnanzi al millenario duomo di Sant'Emma, si sono avuti gli interventi delle autorita' locali e del rappresentante del Governo carinziano Manfred Stromberger. Quindi e' stata inaugurata una mostra sulla deportazione in Siberia e nelle zone interne dell'Unione Sovietica di decine di migliaia di civili tedeschi dell'Europa orientale, catturati – si legge in una nota dell'Unione Istriani – durante l'avanzata dell'esercito russo al volgere del secondo conflitto mondiale. Accompagnata dal vicesindaco di Klagenfurt Albert Gunzer, la delegazione istriana ha anche reso gli onori alle vittime carinziane dell'occupazione slava, la prima avvenuta nel novembre 1918 e la seconda nel maggio 1945. In entrambi i casi l'obiettivo era l'annessione della parte meridionale della Carinzia, inclusa Klagenfurt stessa. Corone sono state deposte nel cortile del palazzo del Consiglio del Land (Landhaushof), alla base della stele davanti al duomo che ricorda i deportati dai partigiani titini e poi nell'area monumentale di Gurkabr’cke, nella periferia est della citta'. A seguire la commemorazione al sacrario di Bleiburg, dove nel maggio 1945 vennero consegnati e successivamente uccisi oltre duecentomila fra soldati e civili di nazionalita' croata, slovena, bosniaca, tra cui undicimila donne e bambini. L'eccidio, commesso dai partigiani comunisti jugoslavi a danno di inermi e disarmati militari consegnati dagli inglesi a Tito, e' uno degli episodi piu' efferati dell'immediato dopoguerra in Europa. "Si tratta di un episodio che in Slovenia non ha ancora trovato alcuno spazio ed a nessun livello – ha sottolineato Lacota – anche se Bleiburg, in sloveno Pliberk, viene citato quasi quotidianamente sulle pagine dei quotidiani di Lubiana e Maribor per la questione delle contestate targhe bilingui e basta".

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