D’Annunzio a Fiume suggellò il Risorgimento

Organizzare una conferenza su un fatto storico non molto conosciuto, ha sempre dei contorni di incertezza di interesse e di partecipazione. L’evento “La dannunziana impresa di Fiume. L’ultimo atto del Risorgimento”, appena conclusosi a Padova, ha invece avuto un lusinghiero riscontro di presenze e, dagli applausi e dai complimenti ricevuti, anche di significativa attenzione.

I diversi relatori che si sono succeduti hanno dato il meglio di sé, interpretando in modo impeccabile il ruolo e il tema assegnato. Il programma, consegnato all’ingresso, è stato utilissimo a tutti per conoscere in anticipo il nome dei relatori, la loro professione e le peculiarità della tematica da presentare.

La positiva rispondenza è stata anche dovuta agli spazi riservati alla scenografia con il labaro in bella vista, al manichino in alta uniforme e a grandezza naturale, alla foto ricordo della giornata, per finire al trombettiere dal copricapo piumato, che ha suonato il silenzio con il pubblico rispettosamente in piedi. Tutto ciò, mentre sul grande schermo scorrevano a rotazione dei documenti e delle storiche fotografie che la famiglia Frassetto ha messo gentilmente a disposizione.

Il timing non ha riservato grosse sbavature e sorprese, con il moderatore che ha ritmato, con la dovuta perizia, gli interventi dei conferenzieri. Particolarmente apprezzate le scenette interpretate da due attori che impersonavano il Poeta Soldato e il tenente e Giurato di Ronchi Riccardo Frassetto nel corso dei più salienti dialoghi e incontri.

Da buoni promotori e organizzatori non sono mancati i momenti dedicati alla socialità e alla convivialità, come il brindisi e il pranzo presso l’ottimo ristorante dello stesso Circolo Ufficiali dell’Esercito. In buona sostanza, una bella e appassionata giornata dal sapore storico, con sfumature patriottiche che, di questi tempi, fanno bene al cuore.

Doveroso menzionare i relatori che sono intervenuti in sequenza.

Il ten.col. Gaetano Tizzano, padrone di casa, ha dato il benvenuto ai presenti.

Il prof. Lucio Zatti, Presidente della Pro-Loco di Campolongo Maggiore, ha assunto il ruolo di presentatore e moderatore.

Franco de’ Vidovich, referente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia per la Riviera del Brenta, ha presentato l’Associazione di cui fa parte con orgoglio.

Il dr. Bruno De Donà, scrittore e storico, è intervenuto parlando della genesi della dannunziana avventura fiumana come ultimo atto del Risorgimento. Hai poi trattato con puntualità la “Carta del Carnaro” del sindacalista Alceste De Ambris, considerata antesignana delle moderne costituzioni.

Il giornalista Alessandro Lancellotti, purtroppo assente per un imprevisto, ha girato un testo che illustrava il calcio a Fiume e lo scontro calcistico tra legionari e fiumani, vinto da quest’ultimi per 2-1. Straordinario il fatto che i calciatori legionari portavano per la prima volta al petto lo scudetto tricolore ideato dal Comandante, come lo si vede oggi sulle maglie della nazionale. Ha fatto notizia che Fiorello La Guardia, il futuro sindaco di New York, faceva parte della squadra legionaria.

Lunga e appassionata la relazione tenuta da Giorgio Frassetto, ricercatore storico e nipote del già citato tenente Riccardo Frassetto, promotore e primario protagonista dell’Impresa di Fiume. Giorgio ha sottolineato il ventennale rapporto di stima, di fiducia e di frequentazione dello zio con D’Annunzio, iniziato a San Giuliano di Mestre l’11 settembre 1919 e terminato con la morte del Vate al Vittoriale, nel marzo del 1938. Numerosi e divertenti gli aneddoti, fra cui e in primis quello della pazza corsa da Venezia a Ronchi di Monfalcone, non ancora dei Legionari, con la storica Fiat T4/501 guidata dallo spericolato autista Giacomo Basso.

È stato poi il turno di Antonio Sarlo, Presidente dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna che, con comprovata conoscenza, ha ricordato il Corpo dei Granatieri, il più longevo d’Italia, essendo sorto nel 1659, ben 375 anni fa. Con orgoglio, ha anche annunciato che, nel corso del 2024, verrà scoperto un monumento al Parco San Giuliano di Mestre, dedicato al tenente Riccardo Frassetto. Una valorosa figura di altri tempi che, oltre a Fiume, ha partecipato a entrambi i conflitti mondiali, si è guadagnato tre ferite e, dopo l’8 settembre del 1943, ha patito moralmente e fisicamente la prigionia, in un campo di concentramento in Germania.

È stata infine la volta di Danilo Lazzarini che, con la voce da consumato attore, ha letto dei passaggi tratti dal libro “I Disertori di Ronchi”, scritto da Riccardo Frassetto nel 1926 e approvato da D’Annunzio con le seguenti parole…” Grazie per il tuo bel libro. Caro Riccardo, ora sei autore fra gli autori”.

Ultimo ma non ultimo, il momento della distribuzione della preziosa cartellina “Quis Contra Nos” che, con il significativo inserto realizzato dall’artista Lucio Zatti, espone ad immagini l’evolversi della dannunziana Impresa di Fiume. Un documento andato letteralmente a ruba anche per essere una artistica icona di una giornata tutta da ricordare.

 

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