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Croazia nell’UE: Lubiana e Zagabria scrivono il patto (Il Piccolo 09 set)

ZAGABRIA Le diplomazie tacciono, i media no. Il settimanale zagabrese «Nacional» ha pubblicato ieri i presunti dettagli del documento sul quale Zagabria e Lubiana starebbero lavorando per risolvere il contenzioso confinario sloveno-croato e sbloccare il processo di adesione della Croazia all'Unione europea, finora tenuto rigorosamente segreto. L'accordo, scrive il «Nacional», sarà articolato in tre punti.

Primo: la Croazia ritirerà dalla documentazione negoziale con Bruxelles tutti quei documenti che a giudizio della Slovenia potrebbero pregiudicare la futura definizione del confine.

Secondo: la soluzione del contenzioso confinario sarà affidata a un consiglio di esperti di diritto internazionale; la composizione di questo organismo è attualmente ancora da definire.

Terzo: la Slovenia toglierà il blocco dalle trattative di adesione della Croazia all'Unione europea non appena le due parti raggiungeranno un accordo definitivo sui primi due punti. Le indiscrezioni sono state raccolte a Bruxelles, scrive il Nacional, e fonti dei Ministeri degli Esteri a Zagabria e Lubiana, pur mantenendo il massimo riserbo sui dettagli della trattativa in corso, avrebbero confermato che proprio i tre punti indicati dal settimanale zagabrese costituiscono in linea di massima la sostanza del futuro accordo. Non è la prima volta che la stampa croata – e prima ancora quella slovena – azzardino ipotesi sui negoziati in corso, ma ufficialmente non si è sbilanciato nessuno, né per confermare, né per smentire quanto scrivono i giornali. Questa segretezza – concordata alla fine di luglio dai premier sloveno Borut Pahor e croato Jadranka Kosor – sembra essere peraltro l'indicatore più importante di quanto stia succedendo dietro le quinte. Finora, infatti, tutte le volte che il contenuto dei negoziati sloveno – croati diventava di pubblico dominio, in breve tempo la trattativa falliva. È stato così anche per il recente tentativo di mediare tra le due parti portato avanti senza successo dal commissario europeo per l'Allargamento Olli Rehn.

Tornando a quanto scrive il «Nacional», se la trattativa in corso tra Zagabria e Lubiana si concluderà con successo, lo sblocco dei negoziati tra Croazia e Unione europea potrebbe verificarsi già a metà ottobre, in occasione della conferenza di adesione della Croazia all'Ue, appuntamento che serve per fare il punto sui negoziati ma che per tre volte consecutive, durante il semestre di presidenza ceca dell'Unione, era stato rinviato. Tra capitoli negoziali non ancora aperti e non ancora chiusi, la Slovenia da dicembre scorso ne ha bloccati via via ben 14 su 35, anche se per alcuni di essi determinate riserve sono state espresse pure da altri Paesi Ue. Sulla vicenda sloveno – croata ha scritto ieri anche il «Novi List» di Fiume. Il quotidiano sottolinea come da parte croata sia rimasto escluso dalle trattative il giurista Davorin Rudolf, per anni presidente della Commissione mista di esperti incaricata dai due governi di occuparsi della questione confini. Così come Rudolf, dal negoziato bilaterale questa volta sono rimasti fuori praticamente tutti gli esperti di diritto internazionale, i quali spesso, in passato, si erano dimostrati intransigenti perlomeno quanto i politici. Alcuni giorni fa, indiscrezioni sulla trattativa – poi nè confermate nè smentite – sono state pubblicate pure dal quotidiano sloveno «Zurnal 24». Secondo il giornale, Lubiana e Zagabria in questo momento non stanno trattando soltanto della questione confini e dello sblocco del negoziato europeo della Croazia, bensì pure di altri due problemi ancora irrisolti tra i due Paesi: lo stoccaggio delle scorie radioattive prodotte dalla centrale nucleare di Krsko e il debito dell’ex Ljubljanska Banka nei confronti dei risparmiatori croati.

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