ZAGABRIA – Il primo febbraio del 2009 entrerà in vigore la disposizione dell'accordo di stabilizzazione e associazione in base alla quale i cittadini stranieri, cioè quelli dell'Unione Europea, saranno equiparati a quelli croati, per ciò che concerne l'acquisto di immobili. “In base all'articolo 60 dell'Accordo di stabilizzazione e associazione tra la Croazia e l'UE, dopo quattro anni dalla sua entrata in vigore, cioè il primo febbraio del 2009, i cittadini dell'UE avranno lo stesso trattamento dei cittadini croati, nella compravendita di immobili”, sta scritto nel documento che il ministro degli Esteri Gordan Jandroković ha inviato a Vesna Pusić, presidente del Comitato nazionale per il monitoraggio dei negoziati di adesione con l'UE. Il documento contiene la piattaforma negoziale della Croazia sul quarto capitolo delle trattative con l'UE, quella sulla “libera circolazione dei capitali”.
La posizione più “interessante” della Croazia si riferisce alla liberalizzazione del mercato croato degli immobili. La novità riguarda i cittadini dell'UE che potranno acquistare case e appartamenti in Croazia senza sottostare alle attuali lungaggini burocratiche, mentre per gli altri stranieri rimarranno in vigore le norme vigenti.
Però la Croazia è ferma nella posizione che la liberalizzazione non deve riguardare i terreni agricoli né i boschi, come pure i terreni nei parchi nazionali, non acquistabili nemmeno dai cittadini croati. Per le zone agricole, “la Croazia ha chiesto una moratoria di 12 anni dalla data dell'entrata nell'UE, perché vuole mantenere le limitazioni vigenti all'acquisto di tali immobili”, si legge nel documento.
Poco spazio di manovra
Per quanto concerne l'acquisto di abitazioni e case per le vacanze, la Croazia non ha molto spazio di manovra, essendosi impegnata già nel 2001 a liberalizzare il mercato per i cittadini europei entro il 2009. Con il passare del tempo, le limitazioni per gli stranieri si sono ridotte sempre più, per cui essi possono aggirare gli ostacoli fondando ditte oppure acquistando tramite amici, cittadini croati. Negli ultimi anni gli stranieri entrano sempre più facilmente in possesso dei permessi rilasciati dai competenti organi ministeriali di Zagabria, mentre anche il problema legato agli italiani e agli sloveni è stato risolto l'anno scorso, per cui anch'essi possono acquistare immobili sul territorio croato alle stesse condizioni degli altri cittadini europei.
Dal febbraio del 2009 l'acquisto di un immobile sarà, dunque, molto più agevole, sebbene la Croazia non potrà entrare nell'UE ancora per qualche anno. In realtà, il mercato ha già definito le regole, alzando i prezzi e i cittadini croati, con i propri introiti, potranno confrontarsi sempre meno con quelli dell'UE, nel campo immobiliare.
Limitazioni solo a Malta
Durante le trattative per l'entrata nell'UE, solamente la piccola Malta è riuscita a conservare limitazioni speciali all'acquisto di immobili. In pratica, solamente chi è domiciliato sull'isola per più di 5 anni ha il diritto di acquisto, mentre anche un maltese, se vive all'estero per più di 5 anni, non ha il diritto di acquistare un immobile. In Danimarca la limitazione riguarda la casa per le vacanze, che uno straniero non può acquistare, ma invece può affittare per un determinato periodo di tempo.
Acquistate finora 45.000 case
Nel frattempo, limitazioni o no, gli stranieri hanno già acquistato circa 45 mila case, mentre sono circa diecimila le richieste di acquisto depositate. Le case in questione si trovano per lo più sul litorale adriatico. Tutto ciò con la limitazione di un unico immobile per straniero. Dal prossimo febbraio, invece, gli stranieri potranno acquistare tanti immobili quanti se li potranno permettere.
Terreni agricoli:
moratoria di 12 anni
La Polonia era riuscita a ottenere 12 anni di moratoria per la vendita dei terreni agricoli e dei boschi. La Croazia tenta di fare lo stesso. Per l'acquisto delle case per le vacanze, 5 anni di moratoria li avevano ottenuti l'Ungheria, la Repubblica ceca, la Romania, Cipro e la Bulgaria, mentre a nessuno di questi Stati è stato possibile introdurre il divieto permanente per l'acquisto di tali immobili.
La Croazia non può richiedere una moratoria per la vendita di case e appartamenti agli stranieri, per una serie di ragioni. In primo luogo, deve dimostrarsi rispettosa degli obblighi già presi, con l'accordo sottoscritto nel 2001. Nel caso la Croazia richiedesse di prolungare la moratoria, servirebbe l'assenso di 27 Stati membri dell'UE. La Slovenia aveva ottenuto solamente una clausola tutelare, la quale sanciva che la liberalizzazione del mercato si poteva sospendere se la troppa richiesta faceva impennare i prezzi degli immobili. Se la Croazia richiedesse il prolungamento della moratoria, perderebbe credibilità, mentre nella realtà dei fatti non vi sarebbero grossi cambiamenti, perché anche adesso il mercato è quasi liberalizzato.
Un discorso diverso sono i terreni agricoli e i boschi: l'UE non ha posto condizioni, per cui la Croazia può richiedere la moratoria di 12 anni, voluta in particolare da alcune forze politiche. I boschi poi costituiscono un segmento a sé stante, in quanto l'80 per cento del territorio boschivo è di proprietà dello Stato e la Legge recita che i boschi di proprietà statale non possono essere messi in vendita. I boschi di proprietà privata saranno tutelati con il diritto di prelazione dello Stato.