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Commiato (Istria Europa lug ’11)

Con questo numero salutiamo i lettori ed annunciamo che il giorna­le cessa le sue pubblicazioni. Si con­clude infatti con il 55° Raduno nazionale del Libero Comune di Pola in esilio – a Pola – la nostra ven­tennale battaglia e l’esperienza di ISTRIA EUROPA, iniziata…..l’altro secolo, con la famosa riunione di Padova nella quale lanciai la propo­sta di dare vita ad un giornale che accogliesse le nostre istanze, rifiuta­te da tutta la stampa degli esuli ed addirittura pesantemente avversate da alcuni. Vicende scorbutiche che non starò a ripetere ora: sono ampia­mente documentate nel mio libro L’Associazione Libero Comune di Pola in esilio.

Furono sollecitamente pronti ad accogliere l’idea gli amici più impe­gnati dell’ “Ultima mularia de Pola”, riuniti in quell’occasione: manifestaro­no la loro immediata convinta adesio­ne Livio Dorigo, Aldo Vallini, Roberto Giorgini, Marina Rangan, Teodoro Ronzitti ed un gruppetto di altri, impegnati sin dall’inizio a sostenere le nostre tesi in ogni occasione. Un gros­so sostegno l’ebbi anche dalla comuni­tà di esuli da Pola residente a La Spezia, dove avevo fatto per dieci anni il presidente del Comitato ANVGD e chiuso il campo profughi nel quale avevo alloggiato per otto anni.

Nacque così ISTRIA EUROPA che iniziò la dura battaglia di difesa delle proprie opinioni e di lenta, anno dopo anno, conquista di una platea sempre più numerosa di ade­renti, che ebbe infine il suo riscontro al Raduno nazionale dello scorso anno di Montegrotto-Padova del Libero Comune di Pola in esilio, quando nel corso del mio interven­to lanciai il sondaggio su chi fosse disposto a fare il prossimo raduno nazionale per la prima volta a Pola. Tutta l’Assemblea, ad eccezione di una decina di persone, alzò la mano entusiasta. E così in una successiva riunione del Consiglio del Libero Comune di Pola in esilio, a Milano, venne votata la convocazione del 55° Raduno nazionale a Pola nel mese di giugno 2011. Un solo voto contrario ed uno astenuto, quindi un’adesione massiccia. Ma per onor del vero bisogna ricordare che senza l’impegno deciso del gen. Mazzaroli – che nell’assumere la carica di Sindaco del Libero Comune, prima dell’attuale Sindaco Benco, aveva posto come obbiettivo del suo impe­gno l’attuazione di una linea di poli­tica associativa che collimava con le nostre istanze, per cui ebbe in nostro appoggio leale – difficilmente si sarebbe potuto, a fronte dei dubbio­si ed indecisi nonostante il voto deliberativo, giungere ad un risultato positivo.

 

Nella soddisfazione del risultato conseguito vorrei ora ricordare alcune tappe che considero fondamentali del mio impegno con ISTRIA EUROPA.

 

1 – Incontro a Brescia con la presi­dente degli Italiani di Pola, Olga Milotti, alla “Rassegna della Venezia Giulia”, primo incontro ufficiale di esponenti degli esuli e dei rimasti, promosso da Aldo Clemente

2 – Incontro di Pola della delegazio­ne guidata da me, quale Sindaco del Libero Comune di Pola, in esilio con la Comunità Italiana a Porta Ercole

3 – Incontri al Raduno Mondiale degli Istriani a Pola

4 – Gallignana pranzo dell’amicizia tra esuli e rimasti organizzato tra i lettori di ISTRIA EUROPA

5 – Impegno Livio Dorigo, Mario Quaranta e Lino Vivoda per l’erezio­ne del Cippo per Vergarolla al Duomo

6 – Denuncia di Vivoda sull’OZNA e Vergarolla pubblicata sul settimana­le di Zagabria Globus

7 – Adesione alle iniziative della Mailing List Histria col premio ISTRIA EUROPA

8 – Collaborazione al Fondo librario Pertan per la fornitura di libri italia­ni ai Circoli U.I in Istria

9 – Impegni con conferenze per il giorno del ricordo (undici in varie città italiane quest’anno)

10 – Collaborazione con le Comunità Italiane di Valle e Dignano per l’in­contro in occasione del Primo Raduno a Pola degli esuli polesani

Ne parlerò più dettagliatamente in altra parte del giornale.

Tutto l’impegno mio e del grup­po di ISTRIA EUROPA era volto quindi a riallacciare i rapporti esuli e rimasti (non solo italiani ma anche istrocroati, istrosloveni…e istroru-meni) al fine di preservare e traman­dare la storia, cultura e tradizioni italiane dell’Istria, specialmente nel quadro dell’Europa Unita.

Penso che il tassello messo dal Primo Raduno Esuli a Pola, nella loro città natia, sia un risultato utile in questa direzione. Nel ringraziare quanti ci hanno sostenuto in questi anni e confortato con la loro adesio­ne ed amicizia, e ricordando con gratitudine anche quelli che “sono andati avanti”, vogliamo sperare bene per il futuro. In attesa che salti anche l’ultimo confine tra Croazia e Slovenia sul Dragonja, e si possa andare direttamente a Pola….in Europa! Come dicevano i latini: spes ultima dea!

Speriamo quindi bene!

 

Lino Vivoda

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