Con questo numero salutiamo i lettori ed annunciamo che il giornale cessa le sue pubblicazioni. Si conclude infatti con il 55° Raduno nazionale del Libero Comune di Pola in esilio – a Pola – la nostra ventennale battaglia e l’esperienza di ISTRIA EUROPA, iniziata…..l’altro secolo, con la famosa riunione di Padova nella quale lanciai la proposta di dare vita ad un giornale che accogliesse le nostre istanze, rifiutate da tutta la stampa degli esuli ed addirittura pesantemente avversate da alcuni. Vicende scorbutiche che non starò a ripetere ora: sono ampiamente documentate nel mio libro L’Associazione Libero Comune di Pola in esilio.
Furono sollecitamente pronti ad accogliere l’idea gli amici più impegnati dell’ “Ultima mularia de Pola”, riuniti in quell’occasione: manifestarono la loro immediata convinta adesione Livio Dorigo, Aldo Vallini, Roberto Giorgini, Marina Rangan, Teodoro Ronzitti ed un gruppetto di altri, impegnati sin dall’inizio a sostenere le nostre tesi in ogni occasione. Un grosso sostegno l’ebbi anche dalla comunità di esuli da Pola residente a La Spezia, dove avevo fatto per dieci anni il presidente del Comitato ANVGD e chiuso il campo profughi nel quale avevo alloggiato per otto anni.
Nacque così ISTRIA EUROPA che iniziò la dura battaglia di difesa delle proprie opinioni e di lenta, anno dopo anno, conquista di una platea sempre più numerosa di aderenti, che ebbe infine il suo riscontro al Raduno nazionale dello scorso anno di Montegrotto-Padova del Libero Comune di Pola in esilio, quando nel corso del mio intervento lanciai il sondaggio su chi fosse disposto a fare il prossimo raduno nazionale per la prima volta a Pola. Tutta l’Assemblea, ad eccezione di una decina di persone, alzò la mano entusiasta. E così in una successiva riunione del Consiglio del Libero Comune di Pola in esilio, a Milano, venne votata la convocazione del 55° Raduno nazionale a Pola nel mese di giugno 2011. Un solo voto contrario ed uno astenuto, quindi un’adesione massiccia. Ma per onor del vero bisogna ricordare che senza l’impegno deciso del gen. Mazzaroli – che nell’assumere la carica di Sindaco del Libero Comune, prima dell’attuale Sindaco Benco, aveva posto come obbiettivo del suo impegno l’attuazione di una linea di politica associativa che collimava con le nostre istanze, per cui ebbe in nostro appoggio leale – difficilmente si sarebbe potuto, a fronte dei dubbiosi ed indecisi nonostante il voto deliberativo, giungere ad un risultato positivo.
Nella soddisfazione del risultato conseguito vorrei ora ricordare alcune tappe che considero fondamentali del mio impegno con ISTRIA EUROPA.
1 – Incontro a Brescia con la presidente degli Italiani di Pola, Olga Milotti, alla “Rassegna della Venezia Giulia”, primo incontro ufficiale di esponenti degli esuli e dei rimasti, promosso da Aldo Clemente
2 – Incontro di Pola della delegazione guidata da me, quale Sindaco del Libero Comune di Pola, in esilio con la Comunità Italiana a Porta Ercole
3 – Incontri al Raduno Mondiale degli Istriani a Pola
4 – Gallignana pranzo dell’amicizia tra esuli e rimasti organizzato tra i lettori di ISTRIA EUROPA
5 – Impegno Livio Dorigo, Mario Quaranta e Lino Vivoda per l’erezione del Cippo per Vergarolla al Duomo
6 – Denuncia di Vivoda sull’OZNA e Vergarolla pubblicata sul settimanale di Zagabria Globus
7 – Adesione alle iniziative della Mailing List Histria col premio ISTRIA EUROPA
8 – Collaborazione al Fondo librario Pertan per la fornitura di libri italiani ai Circoli U.I in Istria
9 – Impegni con conferenze per il giorno del ricordo (undici in varie città italiane quest’anno)
10 – Collaborazione con le Comunità Italiane di Valle e Dignano per l’incontro in occasione del Primo Raduno a Pola degli esuli polesani
Ne parlerò più dettagliatamente in altra parte del giornale.
Tutto l’impegno mio e del gruppo di ISTRIA EUROPA era volto quindi a riallacciare i rapporti esuli e rimasti (non solo italiani ma anche istrocroati, istrosloveni…e istroru-meni) al fine di preservare e tramandare la storia, cultura e tradizioni italiane dell’Istria, specialmente nel quadro dell’Europa Unita.
Penso che il tassello messo dal Primo Raduno Esuli a Pola, nella loro città natia, sia un risultato utile in questa direzione. Nel ringraziare quanti ci hanno sostenuto in questi anni e confortato con la loro adesione ed amicizia, e ricordando con gratitudine anche quelli che “sono andati avanti”, vogliamo sperare bene per il futuro. In attesa che salti anche l’ultimo confine tra Croazia e Slovenia sul Dragonja, e si possa andare direttamente a Pola….in Europa! Come dicevano i latini: spes ultima dea!
Speriamo quindi bene!
Lino Vivoda