Nel giorno in cui il Ministro Gelmini parlando del 10 Febbraio afferma quanto sia “importante che soprattutto i giovani conoscano pienamente il significato del 10 febbraio e vengano a conoscenza dei massacri, delle persecuzioni e delle discriminazioni subite da persone che non avevano altra colpa se non quella di essere italiane'', a Venezia si firma un Protocollo che fa propria, evolvendola, la volontà del MIUR e dello Stato italiano.
In una delle prestigiose sedi della Regione Veneto, il Presidente Luca Zaia, Renzo Codarin Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati e Roberto Spampinato Provveditore dell’Ufficio Scolastico regionale per il Veneto hanno apposto la loro firma al Protocollo d’intesa che apre la collaborazione tra le diverse realtà per portare la complessa vicenda delle foibe e dell'esodo istriano, fiumano e dalmata nelle scuole primarie e secondarie del Veneto. L’intesa nasce dalla necessità di presentare ai ragazzi una storia senza sbavature e senza visioni di parte che hanno spesso portato scompiglio e confusione nelle varie sedi creando profondo disagio a scuola e nelle famiglie. E per far conoscere le varie vicende sarà avviata un’azione coordinata con il coinvolgimento di chi questa storia travagliata del Novecento l’ha vissuta, studiata, analizzata e descritta con obiettività e cognizione di causa.
Ricordando che dal '43 al '56 sono state circa 12mila le vittime di quelle vicende e 350mila gli esuli, il presidente del Veneto Luca Zaia ha sottolineato che si è trattato di ''rappresaglie che sono state tragedie, eccidio, sterminio di persone che avevano l'unica colpa di essere italiane''. Ha voluto farlo a conclusione di una impegnativa riunione di Giunta, nel corso della conferenza stampa, accompagnato dagli assessori Donazzan, Ciambetti, Finozzi e Sernagiotto, alla presenza di giornalisti provenienti da tutta la Regione, dando così ampio spazio alla firma stessa e intrattenendosi a lungo con i giornalisti per approfondire i vari argomenti trattati. Si è soffermato anche su portualità, le celebrazioni per i 150anni dell’unità d’Italia, la Costituzione sottolineando un principio comune a tutti gli impegni previsti, ovvero il fatto che “i Veneti sono abituati ad andare avanti”.
Principio che ben si sposa al modo di essere delle genti della costa orientale dell’Adriatico che con Venezia condividono storia e tradizioni e quel dialetto che – ha affermato Codarin nel suo intervento “ci ha tenuti uniti come popolo nonostante il nostro destino, diventando casa ed impegno”.
Codarin ha sottolineato inoltre l'importanza ''di far conoscere ai giovani la storia in modo corretto''. Ed ha voluto ricordare la sofferenza di tanti “nostri grandi vecchi che in questo momento sarebbero orgogliosi dell’evolversi dell’attenzione nei nostri confronti. Questa intesa apre una porta su una collaborazione importante”. Alle domande dei giornalisti poi, ha risposto palesando la posizione della Federazione ma anche portando la sua esperienza di ragazzo cresciuto in un campo profughi in cui la solidarietà e l’onestà erano un esempio, una scuola di vita.
Il protocollo prevede l'attivazione di interventi di approfondimento storico e culturale sull’Esodo e le Foibe, la promozione di un concorso destinato agli studenti dell'ultimo biennio delle scuole secondarie di secondo grado e di visite culturali guidate ai luoghi dove si consumò la tragedia, oltre ad incontri con persone direttamente coinvolte nell'esodo. La realizzazione organizzativa e amministrativa degli obiettivi del protocollo sarà affidata ad una apposita commissione di coordinamento costituita presso l'assessorato regionale all'istruzione.
“Altre regioni italiane – ha detto ancora Codarin, che era acompagnato da Varisco, Guk e Gazzari – hanno varato delle leggi che permettono ai Comitati ANVGD di collaborare con le scuole, voglio citare il caso della Liguria, della Lombardia e del Lazio, ma questo protocollo può aiutarci a coinvolgere altre Regioni ancora, in modo da creare una rete che ci permetta di muoverci compatti e consapevoli nell’organizzazione delle iniziative in occasione del 10 Febbraio ma anche durante l’anno perché ricordare non può ridursi ad un fatto episodico. Oggi noi entriamo di fatto nella Storia della nazione”.
Rosanna Turcinovich Giuricin su www.arcipelagoadriatico.it