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Civili serbi uccisi, Zagabria paga – 28gen13

Svolta storica nei processi per crimini di guerra contro civili serbi in Croazia, perpetrati durante e dopo il sanguinoso conflitto degli anni Novanta. Il tribunale comunale di Sebenico ha sancito che la Repubblica di Croazia è responsabile dell’uccisione di Radivoj e Marija Beric, civili serbi, liquidati il 28 settembre 1995 nel villaggio di Varivode, nella Regione di Sebenico e Tenin (Knin). L’episodio è stato qualificato come atto terroristico e pertanto lo Stato croato dovrà pagare ai tre figli degli uccisi un risarcimento di 540 mila kune, pari a 71mila e 300 euro, versamento che dovrà avvenire entro quindici giorni.

 

Si tratta della prima sentenza del genere nel Paese per una causa civile riguardante un risarcimento per crimini di guerra ai danni di civili. È stato dunque creato un precedente, che avrà il suo peso nelle decine di procedimenti giudiziari riguardanti quanto di tragico, brutale avvenne due decenni fa. Non è però filato liscio il processo celebrato al tribunale sebenzano e cominciato sette anni fa, quando a sporgere denuncia contro lo Stato fu Jovan Beric, figlio dell’anziana coppia ammazzata.

 

Un’esecuzione avvenuta durante l’operazione militare Tempesta – scattata il 4 agosto 1995 aveva il compito di controllare la cosiddetta Krajina serba – conclusa da più di un mese e mezzo, con i Beric uccisi a colpi d’arma da fuoco assieme ad altri sette anziani di nazionalità serba. Nella sentenza di primo grado la denuncia contro la Croazia venne respinta con la motivazione che non era stato possibile accertare le cause all’origine del tragico episodio. A venire in soccorso ai figli dei Beric è stata però la Corte suprema della Croazia che ha ordinato la ripetizione del procedimento, prendendo posizione su quanto avvenuto a Varivode.

 

Secondo i giudici dell’Alta Corte si è trattato di terrorismo e per questo i figli andavano risarciti dallo Stato, nonostante i responsabili dell’efferato delitto non fossero stati arrestati e processati. Gli avvocati dei Baric avevano chiesto un risarcimento di 900 mila kune (119mila euro), non accordato dalla corte presieduta dalla giudice Ana Jelec Pecirep che, invece, ha optato per le predette 540 mila kune. Non è dato ancora sapere se la Procura della Repubblica di Croazia ricorrerà in appello contro il verdetto.

 

Dopo il proscioglimento, da parte del Tribunale dell’Aia, dei generali croati Gotovina e Markac dalle accuse di crimini di guerra per quanto avvenuto nell’operazione Tempesta, infatti, ecco invece un tribunale croato che condanna Zagabria. Non a caso ieri a farsi vivi sono stati i soldati volontari fiumani del conflitto croato-serbo. Hanno parlato di approccio selettivo per questo tipo di risarcimenti in quanto a nessuno vanno addossate le responsabilità per i crimini ai danni di vittime croate. «Eppure il nostro Paese è stato aggredito – è stato detto ai giornalisti – ed ha avuto danni per circa 40 miliardi di euro. Dalla Serbia non abbiamo ricevuto nemmeno un centesimo per i danni subiti durante la guerra».

 

Andrea Marsanich

“Il Piccolo” 25 gennaio 2013

 

 

 

Nazionalisti croati ad una manifestazione a favore dell’ex generale croato Gotovina

(foto www.tmnews.it )

 

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