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Beni abbandonati: gestione a Letta (Il Piccolo 06 feb)

Sarà un mese di intenso lavoro quello che seguirà alle cerimonie del 10 Febbraio, Giorno del Ricordo, per le Associazioni degli esuli (Federazione, Unione degli Istriani, Libero Comune di Pola) che parteciperanno ai tavoli di lavoro governativi decisi ieri durante l’incontro a Roma. Una riunione preparata per tempo con l’ampio dossier inviato ai ministeri competenti su tutti i nove punti che la Federazione degli esuli reputa prioritari nella soluzione delle annose richieste: restituzione dei beni espropriati, indennizzi ai sensi della legge 137/2001, Case Popolari, problematiche in materia di anagrafe e stato civile, istituzione del Comitato di coordinamento, acquisizione della cittadinanza italiana e relativa proposta di legge, applicazione della legge 193/2004, conservazione dei cimiteri italiani, richiesta della ripresa dell'attività della Commissione mista italo-croata per onorare gli italiani caduti in guerra nei territori ceduti (ruolo e funzione di OnorCaduti del ministero della Difesa) e problematiche in materia di previdenza ed assistenza.

A guidare l’incontro il sottosegretario Gianni Letta che ha voluto sentire Renzo Codarin e Massimiliano Lacota, oltre al sottosegretario Roberto Menia, e si è impegnato a seguire personalmente il lavoro dei tavoli, coinvolgendo direttamente il presidente Silvio Berlusconi e i ministeri competenti.

In particolare il ministero agli Esteri, con la partecipazione del sottosegretario Alfredo Mantica, per gli accordi con Slovenia e Croazia, sia per quanto concerne i beni abbandonati ancora in libero disponibilità, la possibilità di gesti di buona volontà laddove è possibile e l’apertura del dibattito sul debito dell’ex Jugoslavia nei confronti dell’Italia per le terre cedute. Importante anche il discorso su catalogazione, recupero e mantenimento dei monumenti cimiteriali di cui si sta occupando da tempo l’Irci di Trieste. Fondamentale far sì che la Legge 193 che permette di finanziare l’attività culturale delle associazioni – è stato detto – continui il suo iter e diventi rinnovabile con degli automatismi che permettano un lavoro programmabile a lunga scadenza. Ai tavoli si parlerà anche di cittadinanza, di pensioni – sia per quanto riguarda la detrazione imposta dalla Finanziaria che del riconoscimento di stato di prigionia agli italiani reclusi nell’ex Jugoslavia nell’immediato dopoguerra -, e soprattutto di introdurre nel programma scolastico cenni sulla storia del confine orientale con preciso riferimento ad esodo e foibe così come negli intendimenti della legge del Giorno del Ricordo.

 

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