ANVGD_cover-post-no-img

Ballarin sulla Casa del Ricordo: un’istanza di civiltà

La Casa del Ricordo promessa dal Sindaco Alemanno all’inizio del suo mandato durante la visita al Villaggio Giuliano-Dalmata di Roma, avvenuta il 7 novembre 2008, è diventata una realtà.

L’istituzione e la realizzazione della Casa del Ricordo, prima in Italia, è un’istanza di civiltà e non è un caso che tale opera sia stata realizzata nella città di Roma, che fonda proprio sulla civiltà la sua storia, mentre, allo stesso tempo, pone sul rispetto della persona umana, sull’accoglienza del diverso, sulla tolleranza, sull’integrazione, le ragioni di un possibile ed umano progresso.

Entrando nel decimo anno dall’approvazione della legge 92 del 2004 sul Giorno del Ricordo, quest’opera rende omaggio all’immane sofferenza di un popolo che nel tempo trovò ospitalità in un luogo fisicamente distante da dove prese corpo quell’esodo epocale, un luogo dal cuore grande che ha saputo ridare speranza a tanti ed ha permesso la ricostruzione della dignità umana, offesa ed umiliata da una pulizia etnica.

La neo-costituita Casa del Ricordo è un esempio di come il ‘Ricordo’ non debba essere semplicemente un vago sentimento, ma qualcosa di concreto, in grado di segnare direttrici di sviluppo dell’essere umano, dove eventi terribili del passato non abbiano cittadinanza nel futuro. È per questo che tale opera assume una connotazione non locale o regionale, ma globale. È per questo che la storia dell’esodo, delle foibe e della persecuzione di un popolo intero, durata ben al di là della fine della guerra, non è una storia che riguarda ‘alcuni’, ma un’intera nazione.

Ed è per tutto questo, che ringraziamo sentitamente il Sindaco Alemanno e l’intera Amministrazione Comunale. Li ringraziamo per essere stati vicini alla vicenda giuliano-dalmata con il desiderio di elevarla a Storia che riguarda tutta l’Italia, come è giusto che sia, ogni sua provincia ed ogni suo comune a cominciare dalla sua splendida Capitale.

Abbracciando una storia condivisa, acquisendo nel profondo gli insegnamenti che essa ci indica, trasferendo tale conoscenza alle nuove generazioni, saremo in grado di costruire permanentemente una civiltà forte, libera, giusta, in cui verità ed armonia potranno consolare i cuori di chi ha patito, ricordare le anime di coloro che sono morti nell’oblio trafitti dalla nostalgia e, senza rancore, guardare con prospettiva la storia di un popolo che ritrova, passo dopo passo, la sua identità.

Roma, 7 giugno 2013

Antonio Ballarin, presidente nazionale ANVGD

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.