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ANVGD Roma, Convegno sul futuro europeo dei giuliano-dalmati

Perché tramandare agli italiani e ai vicini popoli europei la storia dei giuliano-dalmati?

 

Un popolo che non ha memoria non ha futuro. La classe politica ad ogni elezione non onora gli impegni presi con la comunità giuliano-dalmata, tenendola ai margini.

 

La sindrome dell’ 8 settembre 1943 non è stata ancora rimossa in Italia. Ci vorrebbe un nuovo Risorgimento culturale in Italia.    

 

I tempi lunghi del governo italiano per la tutela del patrimonio storico e culturale dei giuliano-dalmati. Nonostante la Legge n. 92/2004 del Giorno del Ricordo, poco o nulla viene fatto da Roma Capitale per sostenere le iniziative dei giuliano-dalmati.

 

La presidenza della Regione Lazio mostra disinteresse per la storia delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani dalla Venezia Giulia e Dalmazia. Quanto viene fatto invece per le altre comunità minoritarie e quanto non viene fatto per gli esuli italiani.

 

Una storia ancora oggi scarsamente tutelata e in molti ambienti negata.

 

A questi interrogativi intende dare risposte il convegno La storia dei giuliano-dalmati nel futuro europeo promosso giovedì 24 maggio prossimo nella Capitale dal coordinamento romano di “Giovane Italia”, al quale parteciperanno, tra gli altri, la vicepresidente del Comitato Anvgd Maria Ballarin, Marino Micich direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume e il presidente del XII Municipio, Pasquale Calzetta.

 

L’appuntamento nella Sala Quaroni, in Via Ciro il Grande 16 alle ore 17.30.

 

(fonte Anvgd Roma 22 maggio 2012)

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