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ANVGD Monza ha inaugurato la lapide a ricordo del Campo profughi

Come raccontare le emozioni? Sono veneziana e come tale, sento una profonda vicinanza e affetto verso le genti giuliane, istriane e dalmate; mio padre mi ha sempre detto «il mare di Venezia lambisce tutto il mondo» ed io sento forte la mia identità ovunque nel mondo io sia. Queste persone che sono state costrette a lasciare le loro terre e le loro case, i loro averi, i loro morti, i rintocchi dei loro campanili, hanno creato i loro provvisori focolari nei campi profughi; si parla spesso con tanta solidarietà dei terremotati, degli alluvionati….gente che ha perso tutto nella paura piangendo i propri morti dispersi e spazzati via in una tragedia…e lesodo? Cosè stato di diverso?

 

Diverso è che uno zaratino e un fiumano non possono ricostruire il loro focolare rimanendo nella propria città, nella propria terra, la fuga. Eppure, come per me, ogni luogo dove loro “bagnano i loro piedi” si impregna di identità, ogni luogo dove le loro madri hanno provvisoriamente adattato un focolare, simpegna di profonda dignità. Sono genti affettuose e ospitali, si ospitali anche a distanza di tanti anni e di tanti chilometri dalla loro terra, ti accolgono vicino al muro dellala della Villa Reale.

 

L’altro giorno l’Anvgd, col patrocinio del Comune di Monza, alla presenza del sindaco uscente Mariani e delle autorità, ha scoperto la targa a ricordo imperituro che la Villa Reale è stata il centro di accoglienza qui a Monza per gli esuli giuliani, istriani e dalmati fuggiti da Tito per poter conservare la propria identità di italiani. È un segno importante per loro, italiani tra gli italiani, sentire la solidarietà verso quello che hanno subito, ancor più importante è che questi gesti sconfiggono loblio di una vicenda che appartiene a tutti noi perché una Nazione che sa guardare tutta la sua storia e sa prendersi le sue responsabilità verso i suoi cittadini, è una Nazione che costruisce futuro e pace.

 

Sogno una Patria che non abbia più bisogno di capri espiatori per affermare la propria identità.

 

La targa a ricordo del campo profughi di Monza presso le ex scuderie della Villa Reale nasce dalla volontà del Comitato e di due Nostri iscritti (prof. Fucci e sig. Burian) che vissero questa dura realtà nel dopoguerra, per lasciare alla città di Monza un segno della presenza dei profughi Giuliano Dalmati che proprio da Monza iniziarono una vita dura, come diciamo noi da «italiani due volte, per nascita e per scelta».

 

Hanno partecipato con commosse testimonianze il sig. Matulich esule da Zara, la sig.a Agazzi (vicepresidente del Comitato di Bergamo, esule da Pola), il Sindaco del Libero Comune di Fiume in Esilio Guido Brazzoduro, il nostro socio Consigliere Comunale di Monza Leonardo Caruz esule da Zara, il prof. Fucci esule da Fiume ma Zaratino di nascita ed il sig. Burian esule da Fiume.

 

Ringraziamo la dr.ssa Gagliardi dell’Associazione Coordinamento Adriatico che ha portato i saluti e l’apprezzamento del prof. Giuseppe de Vergottini alla Nostra iniziativa, grazie all’Anpd’I di Monza nella persona del presidente Crippa e di tutti i baschi verdi e amaranto sempre presenti alle nostre iniziative, grazie per la fraterna amicizia che ci lega; grazie alle Sorelle della Croce Rossa che oggi come negli anni dell’Esodo sono a noi vicini e grazie all’alpino Beretta che ha portato il labaro dell’Ana di Monza.

 

Presenti alla Cerimonia le istituzioni locali e non solo nelle persone del Sindaco Mariani e dell’Assessore Maffe per il Comune di Monza, il consigliere provinciale Mancino che ha portato oltre al suo saluto la sentita vicinanza all’Associazione del presidente provinciale Dario Allevi, il consigliere della Regione Lombardia Romeo e l’on. Paolo Grimoldi, monzese e amico del Comitato; a tutti loro un Grazie per la presenza e la vicinanza alla nostra Storia.

 

Mio zio è morto infoibato coi suoi soldati a Tolmino, bersaglieri che hanno difeso Gorizia e la popolazione dall’invasione e che, mentre raggiungevano la brigata partigiana Osoppo a Cividale, sono stati catturati e massacrati, sono contenta che questa tragedia che ha colpito la mia famiglia, mi abbia donato l’amicizia e il calore di questa comunità che nell’Anvgd ha la sua casa accogliente e ospitale.

 

Francesca Paola Montagni Marchiori 

Socia del Comitato Provinciale Anvgd Monza Brianza,

Socia dell’associazione d’Arma «Reduci e famigliari del I^ Battaglione Bersaglieri Volontari 1943-1945», rappresentante ufficiale dei famigliari dei Bersaglieri del reparto uccisi in prigionia,

è responsabile con il reduce Nello Rossi Kobau, del recupero delle Salme

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