A cura del Comitato provinciale Anvgd livornese, è stata celebrata nella Chiesa dei Sette Santi Fondatori, lo scorso 16 giugno, una S. Messa in onore dei Santi Vito, Modesto e Crescenza, Patroni di Fiume. Il rito è stato officiato da Don Ordesio Bellini e dedicato in particolare al Crocifisso di San Vito, custodito dai fiumani nel Duomo e la cui devozione è da secoli loro tanto cara. L’immagine sacra è ricordata dagli antichi Statuti fiumani cone il «Crocifisso de Messier San Vido», dinanzi al quale, a cura del Municipio, doveva ardere ogni giorno e notte un lumicino.
Il nostro compianto senatore Riccardo Gigante poté esaminarlo da vicino nella cantina della Curia Vescovile di Fiume, quando fu ivi riposto durante l’ultima guerra. Egli notava che «a qualche intenditore d’arte era parso in passato che il Crocifisso non potesse essere quello originale della fine del Duecento, ritenendolo fattura troppo evoluta per essere riportato ad età tanto remota. Vista però da vicino, la scultura rivela i caratteri artistici dello stile romanico appena influenzato dal gotico. Da ciò – continua il Gigante – sarebbe lecito dedurre che il Crocifisso, quando venne percosso dal sacrilego giocatore perdente, dicesi nel 1296, era opera recente e forse da pochi anni esposta nell’atrio della chiesuola di San Vito»”.
I fiumani sono sempre ricorsi in tempi di calamità pubbliche, di epidemie, di terremoti e di guerre al loro amato Crocifisso. Oggi è esposto ancora, come già da seicento anni, nella sua nicchia, ma non ha intorno a sé che pochi fiumani colà rimasti per ricordare ai nuovi venuti quanta sia stata sempre la venerazione e la devozione dei concittadini per quel prezioso e miracoloso cimelio. [Dal discorso tenuto da Mons. Luigi Maria Torcoletti a Genova il 15 giugno 1953 nella Chiesa della Consolazione].
(fonte Comitato Anvgd Livorno 18 giugno 2012)